Il sale in cucina: fa bene o è un elemento da eliminare per quanto possibile? Quali comportamenti dovremmo adottare nella nostra dieta? Ecco un approfondimento che risponderà a queste domande!
Il sale da cucina
Il cloruro di sodio (NaCl), ossia il comune sale da cucina, deve il suo sapore e le sue proprietà al sodio, uno dei due minerali di cui è costituito. Il sodio è un micronutriente presente in quantità più o meno elevate in moltissimi alimenti, principalmente negli insaccati, nei prodotti trasformati o conservati, ma anche nella carne, nel pesce, nei formaggi, nella frutta, nelle verdure, e perfino nell’acqua, nei biscotti e nei cereali della prima colazione, oltre che nel sale sa cucina.
Il sale in realtà è un elemento fondamentale nella nostra vita, non possiamo farne a meno in quanto sta alla base di molte funzioni fisiologiche: mantiene l’equilibrio idrico del corpo e lo protegge dalla perdita di liquidi, permette la trasmissione degli impulsi nervosi, consente il normale funzionamento delle nostre cellule. Inoltre è importante sottolineare che non è salutare eliminare del tutto il sale dalla dieta perché da questa sostanza dipende, almeno in parte, l’apporto di iodio, micronutriente importante per prevenire le patologie della tiroide.
Troppo sale: quali problemi?
I principali problemi al giorno d’oggi sono un’eccesso di consumo di sale aggiunto e la sua pessima qualità, ovvero un sale raffinato.
Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, la dose giornaliera di sale da cucina da non superare è di 5 g, che corrispondono a 2 g di sodio, equivalente all’incirca al sale contenuto in un cucchiaino da tè.
Sì, avete capito bene, così poco!!! La nostra normale alimentazione fornisce già tutto il sodio necessario al nostro organismo.
Numerosi studi scientifici hanno evidenziato come l’eccesso di sale comporti dei danni per la salute e per l’organismo: aumento della pressione arteriosa, insorgenza di patologie dei vasi sanguigni e del cuore, è infatti la principale causa di malattie cardiovascolari, oltre che patologie renali, osteoporosi ed alcuni tumori.
Anche chi ha la fortuna di mangiare cibi molto salati senza subire sbalzi di pressione, farebbe bene a limitarne il consumo per proteggere la propria salute futura.
L’eccesso di sale favorisce inoltre ristagni di liquidi ed edemi, favorendo la cellulite. Tali condizioni comportano maggior accumulo di scorie e tossine che infiammano i tessuti, con conseguente facilità ad ingrassare e difficoltà a dimagrire ponendo in essere un circolo vizioso difficile da interrompere.
Nei neonati durante lo svezzamento e fino ai 2 anni d’età è assolutamente sconsigliato l’utilizzo del sale da cucina nelle preparazioni. Sarebbe in realtà buona norma prolungare questa buona abitudine il più a lungo possibile, anche per non abituare il bambino al gusto salato, e non al reale sapore del cibo.
Come limitare l’assunzione di sale?
Ecco alcuni consigli utili e semplici da applicare, che possono davvero diminuire in modo significativo la nostra assunzione di sale:
- comprare cibi freschi, evitando alimenti che sono di per sè già ricchi di salecome prodotti industriali già pronti, conservati o confezionati come patatine in sacchetto, merendine, grissini, crackers, tonno in scatola, acciughe sott’olio, capperi, salsa di soia, maionese, senape, ketchup, olive, formaggi stagionati, minestre liofilizzate, risotti in bustina, ecc.;
- ridurre i prodotti trasformati, di insaccati e di dadi da brodo;
- leggere le etichette nutrizionali: prodotti a basso contenuto di sale devono avere un contenuto di sale inferiore a 0,3 grammi per 100 g;
- limitare al minimo il quantitativo di sale aggiunto alle pietanze, abituando di fatto il nostro palato al sapore vero e naturale dei cibi;
- sostituire il sale con altre alternative più sane che rendono comunque i piatti saporiti: erbe aromatiche e spezie o aceto e limone. Un’altra ottima alternativa che consiglio è l’uso del gomasio, ovvero un prodotto a base di semi di sesamo tostati e macinati con una piccola percentuale di sale. Si può usare a crudo su insalate, verdure, carne e pesce e su tutti gli alimenti che si vogliono insaporire in modo delicato e gustoso;
- preferire, in alternativa al sale comune, spezie o erbe aromatiche o il sale marino integrale, sale naturale e non sottoposto a trattamenti industriali/chimici, o il sale dell’Himalaya.
ALIMENTO | PORZIONE | SODIO (g) | SALE (g) |
Prosciutto crudo | 4 fettine | 1,02 | 2,55 |
Salmone affumicato | 50 g | 0,94 | 2,35 |
Salsa di soia | 1 cucchiaio da minestra | 0,57 | 1,43 |
Fagioli borlotti in scatola | 150 g | 0,44 | 1,1 |
Pizza margherita | 1 fetta | 0,39 | 0,98 |
Crackers integrale | 1 pacchetto | 0,21 | 0,53 |
Ketchup | 1 cucchiaio da minestra | 0,17 | 0,43 |
Tonno in scatola | 1 scatoletta da 80 g | 0,17 | 0,43 |
Cornflakes | 4 cucchiai da minestra | 0,15 | 0,38 |
Pane | 50 g, 1 fetta media | 0,15 | 0,38 |
Biscotti frollini | 4 biscotti | 0,14 | 0,35 |
Pasta di semola | 80 g | 0,003 | 0,008 |
Fonte: Tabelle di composizione degli alimenti INRAN