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Alimentazione per ipotiroidismo o ipertiroidismo

La tiroide

La tiroide è una ghiandola posta nella parte anteriore del collo, che produce degli ormoni con un ruolo importante per ogni tessuto dell’organismo e che intervengono sia nello sviluppo corporeo che in tutte le reazioni metaboliche.


Il mantenimento di un adeguato numero di ormoni tiroidei nel sangue dipende sia da un corretto apporto di iodio con la dieta (lo iodio è soggetto a perdite quotidiane attraverso l’urina o il sudore), sia dal buon funzionamento di un sistema di controllo rappresentato da ipofisi e ipotalamo, atto a mantenere un equilibrio ormonale nell’organismo.

Ipertiroidismo e ipotiroidismo

L’alterazione di questo equilibrio porta al verificarsi di una delle due patologie della tiroide: ipertiroidismo o ipotiroidismo.

Le cause dell’ipotiroidismo sono diverse (carenza di iodio, vita sedentaria…) e i sintomi sono molteplici e possono manifestarsi nell’arco di pochi mesi così come di anni, secondo la gravità del caso (stanchezza, aumento di peso, sbalzi di umore, stipsi, insonnia, ciclo mestruale abbondante…).

Per tutti questi motivi, è molto importante assumere la giusta quantità di sale iodato attraverso l’alimentazione ed agevolare in questo modo il funzionamento della ghiandola tiroidea.

Iodio e alimentazione

Negli alimenti che assumiamo quotidianamente lo iodio è contenuto in piccole quantità, quindi l’assunzione attraverso la dieta è piuttosto limitata; alcune verdure (come ad esempio il cavolo), inoltre, inibiscono l’assorbimento dello iodio da parte della tiroide.

Per ovviare ad eventuali problemi, è sufficiente inserire nell’alimentazione quotidiana adeguate quantità di sale iodato, da sostituire al comune sale da cucina, da impiegare “crudo” sugli alimenti e non nell’acqua di cottura della pasta, poiché il calore tende a distruggere lo iodio.

Cibi ricchi di iodio

Ci sono poi alcuni cibi particolarmente ricchi di iodio, primi fra tutti:

  • pesci e crostacei, soprattutto aragosta, cozze, acciughe, baccalà, merluzzo, palombo, sogliola (aragosta e ostriche sono composte all’80 % di iodio);
  • farina di grano (ne contiene però solo il 3%);
  • uova;
  • carne di vitello o manzo;
  • legumi quali lenticchie, piselli e fave;
  • funghi freschi;
  • radicchio;
  • spinaci.

Questi accorgimenti non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del Medico. Per una dieta personalizzata si consiglia di consultare il Nutrizionista.

 

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