Il digiuno intermittente è una pratica alimentare che prevede periodi di astinenza dal cibo alternati a periodi di alimentazione.
Invece di seguire il tradizionale schema di tre pasti al giorno, il digiuno intermittente richiede di limitare l’assunzione di cibo a determinati intervalli di tempo durante la giornata.
Esistono diversi metodi di digiuno intermittente, ma i più comuni sono:
Il metodo 16/8: In questo metodo, si digiuna per 16 ore consecutive e si limita l’assunzione di cibo a una finestra di 8 ore durante il giorno. Ad esempio, si potrebbe saltare la colazione e iniziare a consumare cibo solo a mezzogiorno, terminando l’assunzione di cibo entro le 20:00;
Il metodo 5:2: Questo metodo prevede di mangiare normalmente per cinque giorni alla settimana e di ridurre l’apporto calorico a circa 500-600 calorie per due giorni non consecutivi della settimana;
Il digiuno completo: In questa variante, si effettua un digiuno completo per un periodo continuativo di 24 ore o più, una o due volte alla settimana.
L’obiettivo del digiuno intermittente è quello di creare una finestra temporale in cui il corpo brucia il cibo ingerito come fonte di energia e, una volta esaurite le riserve di carboidrati, inizia a bruciare i depositi di grasso per ottenere energia.
Ciò potrebbe favorire la perdita di peso e migliorare la sensibilità insulinica.
Tuttavia, è importante sottolineare che il digiuno intermittente non è adatto a tutti e può comportare rischi per alcune persone, come donne in gravidanza o allattamento, persone con disturbi alimentari, persone con problemi di salute specifici o in terapie farmacologiche.
Ecco una descrizione più dettagliata delle principali problematiche legate al digiuno intermittente:
Carenze nutrizionali: Riducendo il tempo disponibile per l’alimentazione, è possibile che si verifichino carenze di alcuni nutrienti essenziali. Un periodo di digiuno prolungato potrebbe limitare l’assunzione di vitamine, minerali, proteine e altre sostanze nutritive importanti per il corretto funzionamento del corpo. È essenziale pianificare un’alimentazione equilibrata durante i periodi di consumo di cibo per evitare carenze nutrizionali;
Ridotta energia e concentrazione: Durante i periodi di digiuno, il corpo può sperimentare una riduzione dell’energia e della concentrazione. La mancanza di calorie può influire sulle prestazioni cognitive e fisiche, rendendo difficile svolgere attività quotidiane o mantenere elevati livelli di concentrazione;
Effetti sul metabolismo: Il digiuno intermittente può influire sul metabolismo. Alcuni studi suggeriscono che potrebbe verificarsi una diminuzione del metabolismo basale durante il digiuno, il che potrebbe rallentare il processo di perdita di peso a lungo termine. Inoltre, il corpo potrebbe adattarsi al digiuno rallentando il metabolismo come meccanismo di sopravvivenza;
Regolazione dell’appetito: Il digiuno intermittente potrebbe influire sulla regolazione dell’appetito, portando a una maggiore sensazione di fame durante i periodi di alimentazione limitata. Questo potrebbe portare a episodi di alimentazione eccessiva o a una tendenza a fare scelte alimentari meno salutari durante i periodi di consumo di cibo;
Effetti sul benessere emotivo: Alcune persone potrebbero sperimentare effetti negativi sul benessere emotivo durante il digiuno intermittente. Il sentirsi affamati o privati di cibo potrebbe causare irritabilità, umore depresso o ansia in alcune persone.
È fondamentale considerare attentamente queste problematiche e valutare se il digiuno intermittente sia adatto al proprio stile di vita e alle proprie esigenze individuali.
Per affrontare in modo sicuro ed efficace le problematiche relative a questo tipo di dieta è importante affidarsi ai consigli e al sostegno di un nutrizionista specializzato.
Nello specifico i nutrizionisti di Nutrizione Sana svolgono un ruolo fondamentale di supporto per affrontare le sfide relative al digiuno intermittente.
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Lo schema 16/8 è sicuramente quello “meno drastico” e più sostenibile, ma bisogna fare attenzione a non eccedere o non restringere troppo nelle kcal durante le 8 ore di alimentazione normale; ciò che permetterà il dimagrimento sarà comunque il deficit calorico rispetto al fabbisogno energetico.
Il digiuno ha origini molto antiche, se pensiamo alla preistoria era molto comune per l’essere umano passare molte ore a stomaco vuoto in modo periodico. Altro esempio molto comune di digiuno riguarda anche le religioni, dal digiuno quaresimale cristiano al ramadan dei musulmani e al giorno di digiuno degli induisti. Oggi esistono numerosi tipi di…
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