Alimentazione per il Cervello: Nutrienti e Cibi per una Mente Sana e Attiva

Alimentazione per il cervello cosa mangiare per rallentare i disturbi cognitivi

Ciao, sono la Dr.ssa Enrica Rampazzo, Biologa Nutrizionista Funzionale con una laurea in Biotecnologie Farmaceutiche conseguita presso l’Università di Padova e alle spalle un’esperienza di oltre 16 anni nella ricerca oncologica presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV). Questo lungo percorso in laboratorio mi ha permesso di comprendere a fondo le connessioni tra alimentazione, stile di vita, espressione genica e processi cellulari complessi, inclusi quelli che regolano la salute cerebrale.

Negli anni ho approfondito i legami tra nutrizione e benessere neurologico attraverso un Master di II livello in “Qualità e Sicurezza degli Alimenti” e corsi specialistici in Nutrigenomica, Nutrigenetica ed Epigenetica. Ho dedicato particolare attenzione all’asse intestino-cervello, all’impatto del microbiota sulla funzione cognitiva e ai fattori nutrizionali che influenzano la prevenzione e il rallentamento delle malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson e declino cognitivo legato all’età.

Attraverso l’approccio della Nutrizione Funzionale, lavoro per identificare strategie alimentari e nutraceutiche che favoriscano la neuroprotezione, sostengano la memoria, migliorino la concentrazione e rafforzino la resilienza mentale. Utilizzo alimenti e integratori adattogeni, antinfiammatori e ricchi di nutrienti essenziali per il cervello, come omega-3, polifenoli, vitamine del gruppo B e antiossidanti naturali.

Collaboro con specialisti del benessere mentale, medici funzionali, psicologi e professionisti del movimento per offrire un supporto integrato e personalizzato. Il mio obiettivo è guidare le persone in un percorso alimentare consapevole che favorisca non solo la salute fisica, ma anche la lucidità mentale, l’equilibrio emotivo e la prevenzione cognitiva a lungo termine.

Tabella dei Contenuti

1. Introduzione all'Alimentazione per il Cervello

Il cervello umano, pur rappresentando solo il 2% circa del peso corporeo totale, consuma oltre il 20% dell’energia disponibile, evidenziando la sua natura altamente metabolica e la necessità di un apporto costante di nutrienti specifici. Questo organo straordinariamente complesso regola non solo le funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco e il ritmo sonno-veglia, ma è anche alla base delle emozioni, dell’apprendimento, della memoria e della percezione sensoriale.

Le evidenze scientifiche dimostrano che lo stato nutrizionale influenza in modo diretto sia la struttura che la funzione del cervello, a partire dallo sviluppo fetale fino all’età avanzata. Un’alimentazione inadeguata può compromettere la formazione sinaptica, la plasticità neuronale e la neurogenesi, aumentando il rischio di disfunzioni cognitive e disturbi neurologici. Viceversa, una dieta ricca di nutrienti essenziali, fitocomposti e grassi buoni può favorire la longevità cerebrale e contrastare processi neurodegenerativi.

Recenti ricerche, come quelle condotte sul protocollo MIND (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay), suggeriscono che modelli alimentari ispirati alla dieta mediterranea e alla DASH diet possano ritardare l’insorgenza della malattia di Alzheimer fino al 53% nei soggetti aderenti in modo rigoroso. Il protocollo MIND enfatizza il consumo di verdure a foglia verde, frutti di bosco, cereali integrali, noci, olio extravergine d’oliva e pesce, mentre limita il consumo di carni rosse, burro, dolci e cibi fritti.

2. Deficit Vitaminici e Minerali: Un Fattore Cruciale nelle Patologie Neurodegenerative

I deficit vitaminici e minerali hanno un impatto significativo sulla salute del sistema nervoso, e la loro carenza è stata associata a diverse patologie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer, la Malattia di Parkinson e la sclerosi multipla. Vitamine e minerali, come la vitamina D, le vitamine del gruppo B (B6, B12, folati), la vitamina E, il magnesio e il zinco, svolgono ruoli chiave nel metabolismo cerebrale, nella protezione contro lo stress ossidativo e nell’infiammazione. 

La carenza di vitamina D è stata correlata a un aumento del rischio di neurodegenerazione, in quanto questa vitamina regola la funzione immunitaria e ha effetti protettivi contro l’infiammazione cerebrale. Le vitamine B sono essenziali per il metabolismo degli acidi nucleici e la salute neuronale, e la loro carenza può contribuire a disfunzioni cognitive e neurodegenerative. Allo stesso modo, il magnesio è cruciale per la funzione sinaptica e la protezione contro il danno ossidativo, mentre lo zinco è coinvolto nella neuroplasticità e nel rafforzamento delle connessioni sinaptiche.
La malnutrizione o una dieta povera di questi nutrienti possono favorire la progressione di malattie come il Morbo di Alzheimer, in quanto la carenza di questi micronutrienti compromette le funzioni cognitive e accelera il processo neurodegenerativo. Integrare la dieta con i giusti micronutrienti può quindi essere un’importante strategia per prevenire o rallentare la progressione delle malattie neurodegenerative.

3. Microbiota, Asse Intestino-Cervello e Strategie di Intervento

Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato l’importanza dell’asse intestino-cervello, un sistema bidirezionale che collega il tratto gastrointestinale al sistema nervoso centrale attraverso vie nervose (soprattutto il nervo vago), immunitarie, endocrine e metaboliche. Al centro di questa comunicazione si trova il microbiota intestinale, una comunità di trilioni di microrganismi che influenza profondamente l’umore, la memoria, lo stress e la funzione cognitiva

Uno squilibrio del microbiota (disbiosi) è stato associato a condizioni neuropsichiatriche come depressione, ansia, autismo e neurodegenerazione, tramite meccanismi che comprendono l’aumento della permeabilità intestinale (leaky gut), l’infiammazione sistemica e la neuroinfiammazione, con effetti sulla barriera ematoencefalica e sul metabolismo cerebrale.

In questo contesto, promuovere un microbiota equilibrato è fondamentale per sostenere la salute mentale e prevenire il declino cognitivo. Oltre alla dieta ricca di fibre fermentabili e prebiotici, un ruolo chiave è giocato dall’integrazione mirata di probiotici e oli essenziali ad azione antimicrobica. 

Alimentazione e microbiota intestinale

I probiotici selezionati (come Saccharomyces boulardii, Lactobacillus rhamnosus GG e Bifidobacterium longum) contribuiscono a rafforzare la barriera intestinale, modulare l’immunità e competere con i patogeni. Parallelamente, oli essenziali di origano, timo o tea tree possono aiutare nella bonifica del microbiota da microrganismi opportunisti come Clostridium difficile, Candida spp. o Klebsiella, senza danneggiare significativamente la flora benefica

Questa sinergia tra probiotici e fitocomplessi può rappresentare un approccio terapeutico integrato ed efficace nella prevenzione e gestione delle disbiosi, con ricadute positive anche sul benessere neurocognitivo.

4. Antiossidanti e Cibi Protettivi per il Cervello

Lo stress ossidativo è uno dei principali meccanismi responsabili dell’invecchiamento cerebrale e della neurodegenerazione. Si verifica quando l’equilibrio tra produzione di radicali liberi e sistemi antiossidanti dell’organismo è compromesso, causando danni a lipidi, proteine e DNA neuronali. Questo stato di squilibrio è stato correlato allo sviluppo di malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson e deterioramento cognitivo lieve (MCI – Mild Cognitive Impairment).

Gli antiossidanti svolgono un ruolo fondamentale nel contrastare questi processi patologici. Queste sostanze, presenti principalmente in frutta, verdura, spezie, alghe e alcune bevande vegetali, sono in grado di neutralizzare i radicali liberi e limitare il danno ossidativo alle cellule nervose. L’integrazione di antiossidanti naturali nella dieta è stata associata a miglioramenti nella memoria, nella neuroplasticità e nella funzione mitocondriale, contribuendo alla prevenzione del declino cognitivo.

Principali antiossidanti neuroprotettivi

Astaxantina

È un carotenoide presente in alghe, salmoni, gamberi e krill. Ha dimostrato attività antinfiammatoria, capacità di attraversare la barriera emato-encefalica e proprietà neuroprotettive. Favorisce la sopravvivenza cellulare neuronale e riduce l’attivazione della microglia e dell’astrocitosi reattiva, coinvolte nella neuroinfiammazione.

Resveratrolo

Polifenolo presente nel vino rosso, nelle uve, nelle arachidi e nel cacao. Attiva la sirtuina 1 (SIRT1), proteina chiave nella longevità e nella protezione mitocondriale. Gli studi indicano che può migliorare la memoria episodica e rallentare l’invecchiamento cerebrale grazie alla modulazione dell'infiammazione e dell'autofagia.

Flavonoidi

Ampia classe di composti polifenolici presenti in agrumi, frutti di bosco, tè verde, cacao e verdure a foglia. I flavonoidi modulano la segnalazione neuronale, promuovono la neurogenesi e la plasticità sinaptica, oltre ad avere effetti antinfiammatori e vasodilatatori che migliorano la perfusione cerebrale.

Alimenti consigliati:

  • Frutti di bosco (mirtilli, more, fragole)
  • Tè verde e tè matcha
  • Cioccolato fondente (≥70%)
  • Verdure a foglia verde (spinaci, cavolo riccio)
  • Spezie (curcuma, zenzero, cannella)
  • Frutta secca e semi oleosi (noci, semi di lino)

5. Nutrienti Essenziali per la Salute del Cervello

Il cervello è un organo altamente metabolicamente attivo, che richiede un apporto costante di nutrienti specifici per mantenere l’integrità delle sue strutture, sostenere la plasticità neuronale e garantire la trasmissione sinaptica. Una carenza di micronutrienti chiave può compromettere processi fondamentali come:

  • la neurotrasmissione, influenzando l’umore, la memoria e la concentrazione;
  • l’equilibrio ormonale, alterando la risposta allo stress;
  • il metabolismo energetico neuronale, limitando la produzione di ATP, cruciale per l’attività cerebrale.

Una dieta adeguatamente bilanciata e ricca di nutrienti neuroprotettivi è quindi essenziale per il mantenimento della salute mentale e la prevenzione di patologie neurodegenerative.

Omega-3 (DHA ed EPA)

→ Acido Docosaesaenoico (DHA)

Componente strutturale primario delle membrane neuronali. Favorisce la fluidità di membrana, indispensabile per il corretto funzionamento dei recettori e per la trasduzione del segnale.

→ Acido Eicosapentaenoico (EPA)

Possiede potenti proprietà antinfiammatorie. Riduce la produzione di citochine proinfiammatorie (TNF-α, IL-6) e modula le prostaglandine attraverso l’inibizione della COX-2.

 Entrambi gli omega-3 stimolano la neurogenesi e l’espressione del BDNF (brain-derived neurotrophic factor), fattore fondamentale per la plasticità sinaptica e la sopravvivenza neuronale.

Omega 3 per il cervello

Colina

Precursore dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore chiave coinvolto nei processi di apprendimento, attenzione e memoria.

Interviene nella struttura delle membrane cellulari (fosfatidilcolina) e nella metilazione epigenetica, contribuendo all’espressione genica neuronale.

Particolarmente importante durante lo sviluppo fetale, ma anche per il mantenimento della funzione cognitiva nell’adulto e nell’anziano.

Se sei incinta e vuoi approfondire l’alimentazione in gravidanza, leggi l’articolo ad hoc: Alimentazione in Gravidanza Cosa evitare e Cosa mangiare

 Polifenoli (es. flavonoidi, resveratrolo, curcumina)

Agiscono come potenti antiossidanti, neutralizzando i radicali liberi e prevenendo il danno ossidativo a livello cerebrale.

>> Attivano le vie intracellulari neurotrofiche, come PI3K/Akt e MAPK/ERK, che promuovono la sopravvivenza neuronale.

>> Inducono la sintesi del BDNF e modulano la risposta infiammatoria cerebrale attraverso la regolazione di NF-κB, un fattore trascrizionale chiave nell’infiammazione.

6. Alimenti e Integratori Neuroprotettivi

La neuroprotezione è un insieme di meccanismi biologici che mirano a preservare la struttura e la funzione dei neuroni, rallentando o prevenendo i processi neurodegenerativi, la morte cellulare programmata (apoptosi) e la perdita sinaptica. Questa strategia è particolarmente rilevante in condizioni come il morbo di Alzheimer, il Parkinson, e il declino cognitivo associato all’età.

Negli ultimi anni, numerose molecole di origine alimentare o vegetale hanno dimostrato effetti neuroprotettivi, agendo su infiammazione, stress ossidativo, e aggregazione proteica, oltre a promuovere la plasticità cerebrale.

🌿 Curcumina

Principio attivo della Curcuma longa, nota per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

In modelli animali e studi clinici, la curcumina ha dimostrato di inibire l’accumulo di beta-amiloide e tau fosforilata, due marker patogenetici fondamentali del morbo di Alzheimer.

Promuove l’attività del Nrf2, un fattore trascrizionale che regola la risposta antiossidante endogena. Migliora la neuroplasticità e la memoria attraverso l’aumento di BDNF e la modulazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

🍃 Ginkgo biloba

Estratto dalle foglie dell’omonima pianta, contenente ginkgoflavoni e terpeni attivi.

Agisce come vasodilatatore cerebrale, migliorando il flusso sanguigno e l’ossigenazione neuronale.

Ha proprietà antiossidanti: neutralizza radicali liberi e protegge le membrane cellulari lipidiche (in particolare nei neuroni, dove il contenuto di acidi grassi è elevato). Evidenze suggeriscono benefici nel ritardo del declino cognitivo, soprattutto in forme lievi di demenza senile.

🧠 Fosfatidilserina (PS)

Fosfolipide naturalmente presente nelle membrane cellulari, con alta concentrazione nella corteccia cerebrale.

Favorisce la trasmissione sinaptica, supportando la funzione dei recettori per dopamina, acetilcolina e glutammato.

Riduce i livelli di cortisolemia da stress e sostiene la memoria di lavoro, la capacità di apprendimento e la concentrazione. Stimola la produzione di acetilcolina, contribuendo al mantenimento della plasticità neurale.

🧬 Sinergia funzionale

Questi composti non agiscono isolatamente, ma sinergicamente su più target molecolari:

  • Riduzione dello stress ossidativo e infiammatorio
  • Modulazione dell’attività mitocondriale e del metabolismo neuronale
  • Protezione contro l’apoptosi neuronale
  • Potenziamento della plasticità synaptica

L’effetto combinato può risultare particolarmente utile in strategie nutraceutiche per la prevenzione del declino cognitivo in soggetti a rischio o nella fase iniziale di deterioramento.

7. Adattogeni e Sostanze per la Resistenza Mentale

Gli adattogeni sono composti di origine naturale in grado di aumentare la resilienza dell’organismo agli stressor fisici, emotivi e ambientali, senza causare effetti collaterali significativi o stimolazione eccessiva. Agiscono regolando l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), il sistema nervoso autonomo, e modulando i livelli di neurotrasmettitori (dopamina, serotonina, GABA), ormoni dello stress (cortisolo, adrenalina) e citoschine proinfiammatorie.

Ginseng (Panax ginseng)

Contiene ginsenosidi, che esercitano un effetto nootropico, antinfiammatorio e neuroprotettivo.

Migliora attenzione, memoria di lavoro e tempo di reazione in soggetti sani.

Stimola la neurotrasmissione dopaminergica e colinergica, supportando la performance mentale in condizioni di affaticamento o stress.

Ricca di rosavine e salidroside, composti che regolano la produzione di serotonina, dopamina e noradrenalina.

Migliora la resistenza allo stress psicofisico, riducendo i segni di affaticamento mentale, migliorando l’umore e la concentrazione.

Aumenta la sensibilità dei recettori del GABA e riduce i livelli plasmatici di cortisolo.

Contiene polifenoli e alcaloidi che hanno effetti neuroprotettivi e tonici sul sistema nervoso centrale.

Potenzia la motivazione, l’energia mentale e la memoria, agendo anche sul benessere ormonale (testosterone e estrogeni).

Utile in stati di astenia mentale, affaticamento cronico e lievi disturbi cognitivi legati allo stress.

Principi attivi principali: withanolidi, con attività ansiolitica e neurotrofica.

Riduce significativamente i livelli di cortisolo sierico, migliorando l’adattamento allo stress e supportando la plasticità neuronale.

Promuove la rigenerazione dendritica e sinaptica, migliorando le funzioni cognitive anche in contesti di stress cronico.

8. Strategie Nutrizionali per un Cervello Attivo

Una nutrizione bilanciata è un pilastro fondamentale per la salute neurocognitiva, poiché fornisce il substrato metabolico per la sintesi di neurotrasmettitori, il mantenimento della funzione mitocondriale e la protezione dallo stress ossidativo. Il cervello consuma circa il 20-25% dell’energia basale e necessita di un flusso costante di glucosio, grassi sani e micronutrienti.

Importanza dell’equilibrio glicemico

  • Le oscillazioni rapide della glicemia (picchi e cadute) possono indurre affaticamento mentale, irritabilità, scarsa concentrazione e fame nervosa.
  • Una dieta a basso indice glicemico favorisce la costanza dell’energia mentale e riduce il rischio di insulino-resistenza cerebrale, correlata a deterioramento cognitivo.

Vuoi saperne di più sull’indice glicemico? Leggi l’articolo! Indice Glicemico: cos’è e perchè è importante

Esempi di pasti neurofunzionali

Colazione bilanciata

→ Uova di galline felici (quelle allevate al pascolo) (proteine e colina), pane integrale (carboidrati complessi), avocado (grassi monoinsaturi), frutti di bosco (antiossidanti e polifenoli)

→ Aiuta a mantenere glicemia stabile, fornire energia sostenuta e migliorare la memoria a breve termine.

Pranzo funzionale

→ Cereali integrali (fonte di triptofano e fibre), pesce azzurro (omega-3), verdure a foglia verde (vitamina K, folati)

→ Supporta la produzione di serotonina e dopamina, migliora l’umore e sostiene l’apprendimento.

Cena rigenerante

→ Legumi (magnesio, ferro, proteine vegetali), verdure cotte (antiossidanti, fibre), semi oleosi (zinco, selenio, omega-6 bilanciati)

→ Favorisce rilassamento e sintesi di GABA e melatonina, migliorando la qualità del sonno e la consolidazione mnemonica.

9. Stile di Vita e Fattori Ambientali che Influenzano la Salute Cerebrale

La salute cerebrale non dipende esclusivamente dall’alimentazione o dall’integrazione nutraceutica: numerosi fattori ambientali, comportamentali e psicologici interagiscono con i processi biologici del sistema nervoso, influenzandone profondamente le funzioni cognitive, l’umore e la resilienza allo stress.

Abitudini quotidiane apparentemente “neutre” possono invece attivare – o sopprimere – meccanismi epigenetici e neuroplastici fondamentali per il mantenimento della salute mentale.

 Gestione dello Stress Cronico

Lo stress cronico rappresenta una delle principali minacce alla salute cerebrale, poiché attiva in modo persistente l’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene), determinando un’eccessiva produzione di cortisolo. Livelli elevati di cortisolo a lungo termine inducono:

  • atrofia dell’ippocampo (coinvolto nella memoria e nell’apprendimento),
  • ridotta neurogenesi,
  • diminuzione dei livelli di BDNF, compromettendo la plasticità sinaptica.

Strategie efficaci di gestione dello stress includono:

>> tecniche di mindfulness e meditazione (dimostrate in fMRI per ridurre l’attività dell’amigdala),

>> esercizi di respirazione diaframmatica e coerenza cardiaca,

>> psicoterapia cognitivo-comportamentale, che modula schemi disfunzionali e migliora la resilienza mentale.

Sonno e Ritmi Circadiani

Il sonno è essenziale per la rigenerazione cerebrale: durante il sonno profondo, il sistema linfatico cerebrale (sistema glinfatico) elimina i metaboliti tossici, come la beta-amiloide. Inoltre, la memoria viene consolidata grazie alla rielaborazione dell’informazione a livello dell’ippocampo.

Il deficit cronico di sonno è associato a:

  • maggiore rischio di demenza e Alzheimer,
  • riduzione dell’attenzione e della funzione esecutiva,
  • alterazioni dell’umore e aumento dell’ansia.

Per un sonno ottimale:

  1. mantenere orari regolari,
  2. evitare luce blu prima di dormire,
  3. favorire la produzione naturale di melatonina (es. con luce calda, alimenti ricchi di triptofano, cena leggera).

 Attività Fisica e Movimento

L’attività fisica è uno dei più potenti stimolatori naturali del BDNF e della neuroplasticità. L’esercizio aerobico, in particolare, migliora:

  • la perfusione cerebrale e l’ossigenazione neuronale,
  • la funzione mitocondriale,
  • la crescita di nuove connessioni sinaptiche, soprattutto in aree come corteccia prefrontale e ippocampo.

Esercizi consigliati:

>> Camminata veloce, corsa leggera, ciclismo, nuoto (30-45 minuti al giorno),

>> Allenamento a intervalli (HIIT) o esercizi combinati aerobico-resistenza.

 Stimolazione Cognitiva e Neuroplasticità

Il cervello è plastico per tutta la vita, e la stimolazione intellettuale continua (apprendere nuove lingue, suonare strumenti, giochi logici, lettura profonda) rafforza le connessioni sinaptiche e previene il deterioramento cognitivo.

Anche la novità esperienziale (viaggi, nuove attività sociali, esplorazione culturale) attiva aree corticali superiori, stimolando il rimodellamento delle reti neuronali e promuovendo la resilienza mentale.

Aria inquinata contro il cervello

Ambiente e Inquinamento

L’ambiente in cui viviamo influisce direttamente sulla salute del cervello:

L’esposizione a metalli pesanti (piombo, mercurio), pesticidi, solventi organici è stata correlata a:

  • aumento del rischio di Parkinson e Alzheimer,
  • disfunzioni del sistema dopaminergico,
  • stress ossidativo e neuroinfiammazione.

Anche l’inquinamento atmosferico (PM2.5, NO2) è associato a riduzione del volume cerebrale e declino cognitivo, specie in età pediatrica e senile.

Connessioni Sociali e Salute Emotiva

Relazioni sociali positive, empatiche e significative sono protettive per il cervello:

  1. riducono il rischio di depressione e isolamento,
  2. stimolano i circuiti dopaminergici e ossitocinergici,
  3. migliorano la regolazione dell’asse HPA.

Il supporto sociale è anche correlato a una maggiore riserva cognitiva e minore incidenza di demenza.

Conclusione

La salute del cervello non è un dono casuale, ma il frutto di scelte quotidiane, tra cui l’alimentazione gioca un ruolo centrale e insostituibile. Dalle prime fasi della vita fino all’età avanzata, i nutrienti che assumiamo influenzano profondamente la nostra memoria, concentrazione, stabilità emotiva e capacità di adattamento allo stress.

Una dieta neurofunzionale, ricca di omega-3, vitamine del gruppo B, antiossidanti, polifenoli e cibi integrali, può sostenere il metabolismo cerebrale, proteggere dallo stress ossidativo, potenziare la neuroplasticità e rallentare i processi neurodegenerativi. L’integrazione mirata di fitoterapici, adattogeni e nutraceutici rafforza ulteriormente queste azioni, offrendo una protezione a 360° per mente e corpo.

In un mondo dove stress, multitasking e stili di vita disordinati mettono continuamente a dura prova il nostro equilibrio mentale, prendersi cura del proprio cervello attraverso l’alimentazione non è un lusso, ma una vera e propria necessità.

Take Home Message

Il cervello consuma molta energia e richiede nutrienti mirati per funzionare al meglio.

>> Dieta MIND e antiossidanti naturali sono potenti alleati nella prevenzione dell’Alzheimer e del declino cognitivo.

>>Un microbiota intestinale equilibrato è fondamentale per sostenere la salute mentale e prevenire il declino cognitivo.

>>Omega-3, vitamine B, colina e polifenoli supportano memoria, apprendimento e umore.

Il cervello consuma energia

Gli adattogeni aiutano a contrastare stanchezza mentale, stress e cali cognitivi. Regolare la glicemia è fondamentale per mantenere l’energia mentale stabile.

→ Scelte alimentari consapevoli favoriscono chiarezza mentale, resilienza emotiva e performance cognitiva.

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Bibliografia

Alimentazione e Salute Cerebrale

  • EFSA (European Food Safety Authority): “Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to DHA and brain function” (EFSA Journal 2010;8(10):1734).
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  • NIH National Institute on Aging: “What Do We Know About Diet and Prevention of Alzheimer’s Disease?” (Updated 2022).
  • Harvard T.H. Chan School of Public Health: “Nutrition and the Brain”

Vitamine e Minerali nelle Patologie Neurodegenerative

  • LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana – IV Revisione, 2014).
  • EFSA Journal: “Dietary Reference Values for vitamin D” (EFSA Journal 2016;14(10):4547).
  • WHO (World Health Organization): “Vitamins and Minerals: Requirements in Human Nutrition” (2nd edition, 2004).
  • Istituto Superiore di Sanità (ISS): “Ruolo delle vitamine nel sistema nervoso e nella salute mentale” (ISS, 2020).

Microbiota, Intestino-Cervello e Disbiosi

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  • Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology: Mayer et al. “Gut/brain axis and the microbiota” (2015).
  • EFSA: “Scientific Opinion on the efficacy of probiotic strains in human gut health” (EFSA Journal, vari articoli dal 2010 al 2022).
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Antiossidanti e Polifenoli

  • NIH National Center for Complementary and Integrative Health: “Antioxidants: In Depth” (Updated 2021).
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  • Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN): “Polifenoli negli alimenti e loro ruolo nella prevenzione” (2009).
  • WHO: “Diet, nutrition and the prevention of chronic diseases” (Technical Report Series, 2003).

Omega-3, Colina e Nutrienti Neurofunzionali

  • EFSA: “Scientific Opinion on health claims related to DHA and brain development” (EFSA Journal 2014;12(10):3840).
  • NIH Office of Dietary Supplements: “Omega-3 Fatty Acids Fact Sheet” (Updated 2022).
  • SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana: “Apporto di colina e funzioni cognitive” (SINU Bollettino, 2020).
  • WHO/FAO: “Fats and fatty acids in human nutrition” (Report of an expert consultation, 2010).

Integratori e Fitoterapici Neuroprotettivi

  • WHO Monographs on Selected Medicinal Plants (Vol. 1-4, incl. Curcuma longa, Ginkgo biloba, Panax ginseng, Withania somnifera).
  • EMA (European Medicines Agency): “Assessment reports on Ginkgo biloba, Rhodiola rosea, Curcuma longa”
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Indice Glicemico e Funzione Cognitiva

  • Harvard Medical School – Glycemic Index and Brain Function (2020).
  • FAO: “Carbohydrates in human nutrition” (FAO Food and Nutrition Paper, 1998).

Stile di Vita, Sonno, Movimento e Plasticità Cerebrale

  • WHO: “Physical activity and mental health” (Fact Sheet, 2021).
  • NIH: “Cognitive Health and Older Adults” (National Institute on Aging, 2022).
  • American Psychological Association (APA): “Chronic Stress and the Brain” (2020).
  • ISS: “Sonno e Salute: linee guida per adulti e anziani” (2023).

Dott.ssa
Enrica Rampazzo

Biologa nutrizionista

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