Le problematiche che riguardano i reni sono numerose e la più conosciuta probabilmente è la litiasi renale ovvero la formazione di calcoli renali. La natura dei calcoli può essere di diverso tipo: ossalati di calcio, fosfati di calcio, calcoli di acido urico, ecc. e tra i fattori che possono provocarli rientrano la familiarità, l’ipertiroidismo, la disidratazione e l’alimentazione sbilanciata. Diete iperproteiche, digiuni prolungati, ridotto consumo di prodotti vegetali e sbilanciamento nell’apporto di sali minerali sono solo alcuni dei fattori che incidono nella comparsa di calcoli renali.
La prima azione per chi soffre di calcolosi renale è sicuramente quella di aumentare l’introito idrico (meglio se acqua non gasata per evitare acidificazione delle urine) e di bilanciare l’alimentazione. La perdita di peso in caso di sovrappeso o obesità contribuisce alla riduzione dell’incidenza di calcoli ed è ormai constatata l’associazione tra aumentato consumo di proteine animali e comparsa di calcoli renali. Una dieta principalmente vegetariana con utilizzo di carboidrati complessi e fibre è la strategia alimentare da preferire quando si soffre di litiasi renale e non bisogna inoltre sottovalutare l’apporto di sale che deve essere ridotto ad un massimo di 4-5 g/die.
Un’altra importante problematica che può affliggere i reni è la malattia renale cronica che può portare ad una progressiva riduzione della funzionalità renale sfociando poi in insufficienza renale cronica di vario grado: mentre negli stadi 1 e 2 le accortezze alimentari non si discostano molto dalle linee guida di una sana alimentazione, già dal terzo stadio bisogna iniziare a prestare particolare attenzione al consumo del sodio e avere particolari accortezze alimentari per quanto riguarda quantità e tipologie di proteine, ridotta introduzione di fosforo e prevenzione di uno stato di malnutrizione.
La restrizione proteica è sicuramente uno dei maggiori provvedimenti per il rallentamento della progressione del deficit renale richiedendo in alcuni casi l’utilizzo di prodotti aproteici; l’apporto proteico va calibrato tenendo conto dei valori di creatinina e di filtrazione glomerulare e bisogna valutare eventuali integrazioni di calcio e aminoacidi essenziali. Nel caso di insufficienza renale è raccomandabile raggiungere l’apporto proteico con proteine animali prestando attenzione a non eccedere con i formaggi in quanto più ricchi in fosfati che devono essere limitati.