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Alimentazione per intolleranza al lattosio

immagine di prodotti derivati dal latte, l'alimentazione per chi soffre di intolleranza al lattosio

Tabella dei Contenuti

Cosa provoca l'intolleranza al lattosio?

L’intolleranza al lattosio è una condizione comune causata da un deficit dell’enzima lattasi, prodotto dalla mucosa dell’intestino tenue per la digestione del lattosio.

A causa di tale carenza, quando il soggetto che soffre di intolleranza al lattosio assume quantità significative di alimenti contenenti lattosio, la quota di zucchero sfuggita alla digestione richiama liquidi nell’intestino per effetto osmotico e genera gas per intervento fermentativo della flora batterica locale.

infografica su intolleranza al lattosio, la spiegazione su cos'é l'intolleranza al lattosio
Infografica tratta dal portale www.lattosiono.it - associati a www.associazioneaili.it

Le cause di sviluppo dell’intolleranza al lattosio sono diverse ed individuano diverse forme di intolleranza.

L’intolleranza al lattosio primaria è la più diffusa a causa della ridotta produzione di lattasi da parte dell’organismo al termine dell’infanzia. L’intolleranza di sviluppa nella fase dell’adolescenza e dell’età adulta ed è determinata in modo genetico.

L’intolleranza al lattosio secondaria si sviluppa in modo permanente o temporaneo a seguito di un danno intestinale, causato a seguito di chemioterapia, morbo di Chron oppure gastroenterite.

L’intolleranza al lattosio congenita è una rara condizione che si manifesta nei primi giorni di vita del neonato, nel caso in cui non sia in grado di produrre lattasi. La causa della mancata produzione è una mutazione genetica ed i neonati vengono alimentati senza lattosio da subito, in quanto non tollerano il latte materno ed altre formule con lattosio.

Intolleranza al lattosio: sintomi

I sintomi dell’intolleranza al lattosio includono dolore addominale e crampi, gonfiore, diarrea e flatulenza, nausea. I sintomi variano in base alla quantità consumata di lattosio e alla lattasi presente nel corpo.

Quanto durano i sintomi di intolleranza al lattosio?

La durata dei sintomi di intolleranza al lattosio varia a seconda della quantità consumata di lattosio, del livello di intolleranza dell’individuo e dalla presenza di cibi diversi nello stomaco, che allungano la digestione, ritardano e prolungano i sintomi.

I sintomi compaiono da 30 minuti a 2 ore dopo il consumo di lattosio e si esauriscono entro 12-48 ore in media. 

Come capire se si soffre di intolleranza al lattosio?

L’intolleranza può essere facilmente diagnosticata e trattata con semplici misure dietetiche. Per la diagnosi di intolleranza al lattosio si utilizza il breath test (H2 Breath Test), le analisi del sangue che controllano il livello di glucosio nel sangue oppure si eliminano gli alimenti con lattosio per qualche settimana, tenendo monitorati i sintomi.

crampi e mal di pancia, sintomi intolleranza al lattosio

Come si cura l'intolleranza al lattosio?

Per curare l’intolleranza al lattosio, è importante apportare diverse modifiche alla dieta e allo stile di vita. Per gestire i sintomi dell’intolleranza, bisogna ridurre il più possibile il consumo di prodotti che contengono lattosio e scegliere alternative prive di lattosio, quando possibile.

É anche possibile utilizzare degli integratori di lattasi prima dei pasti quando si consumano alimenti che contengono lattosio.

Alcuni soggetti consumano piccole quantità di lattosio senza manifestare i sintomi tipici; si consiglia di fare delle prove accompagnando gli alimenti con il lattosio ad altri cibi e verificando con quali non compaiono i sintomi.

É importante seguire una dieta sana ed equilibrata, garantendo l’apporto di tutti i nutrienti essenziali e compensando il consumo di prodotti contenenti lattosio.

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Intolleranza al lattosio: cosa mangiare

In caso di severa intolleranza verso questo zucchero tipico del latte, il consumo esclusivo di alimenti senza lattosio appare una scelta obbligata.

Il lattosio è il principale zucchero presente nel latte; di conseguenza, lo ritroviamo in concentrazioni variabili in tutti gli alimenti da esso derivati o che lo contengono come ingrediente. Le concentrazioni maggiori di lattosio si registrano nel latte e nei latti fermentati, nei gelati, nei formaggi molli e nel burro.

Al di là dell’uso comune, il latte viene utilizzato spesso a livello industriale. Gli individui fortemente intolleranti al lattosio devono prestare particolare attenzione anche alle fonti alimentari per così dire “nascoste“. Questo zucchero viene infatti addizionato come eccipiente a farmaci ed integratori vari, e si ritrova – seppur in piccole quantità – in diversi prodotti alimentari.

Bisogna porre quindi particolare attenzione alle etichette, scartando quelle in cui si incontrano termini quali: “caseina”, “caseinato di calcio”, “lattosio”, “proteine del latte”, “lattoglobulina”, “siero di latte”, “lattoalbumina”, ecc.

donna che controlla etichetta degli alimenti per controllare la presenza di lattosio

Normalmente, il soggetto che soffre di intolleranza al lattosio sopporta il consumo di formaggi a pasta dura, perché particolarmente poveri di questo zucchero rispetto a quelli freschi ed ai latticini.

Anche lo yogurt è tollerato da alcuni individui, dato che il lattosio in esso contenuto viene predigerito dai batteri; inoltre, gli stessi lattobacilli si sono dimostrati utili nel migliorare l’intolleranza al lattosio, in particolare alcuni ceppi probiotici contenuti in vari prodotti a base di latte fermentato (Lactobacillus Acidophilus, Lactobacillus Casei, sp. rhamnosum, Lactobacillus johnsonii).

Alimenti senza lattosio

Gli alimenti generalmente consentiti per una alimentazione senza lattosio sono:

– Formaggi stagionati.

– Latte, formaggi e yogurt senza lattosio.

– Bevande ed oli vegetali.

– Pane semplice bianco o integrale.

– Pasta, riso e altri cereali senza lattosio.

– Legumi secchi.

– Carne.

– Pesce e frutti di mare.

– Tofu e tempeh.

– Verdure, senza condimenti contenenti lattosio.

– Frutta senza condimenti contenenti lattosio.

– Uova.

– Noci e semi.

Lo yogurt è spesso meglio tollerato perché il lattosio è parzialmente idrolizzato da batteri, così come alcuni tipi di latte fermentato.

Le raccomandazioni dietetiche per l’intolleranza al lattosio variano da individuo a individuo, secondo il grado di tolleranza.

Alimenti che contengono lattosio

È d’obbligo fare attenzione ai seguenti alimenti:

– Latte, formaggi freschi e semi-stagionati, formaggini da spalmare.

– Besciamella e panna, fresca da montare, montata e da cucina.

– Burro e margarine.

– Pane ed altri prodotti da forno.

– Preparati per biscotti e dolci.

– Biscotti per l’infanzia, farine lattee per l’infanzia, omogeneizzati.

– Cereali trasformati, come i corn flakes per la prima colazione.

– Patate precotte.

– Minestre.

– Bibite e succhi di frutta.

– Carne e salumi, ad esempio prosciutto cotto, salame, mortadella, salsiccia, würstel.

– Salse, condimenti e piatti già pronti, come ragù e purè.

– Caramelle, merendine ed altri snack.

– Gelati e frappè.

– Cioccolato e preparati per cioccolata calda.

– Liquori cremosi.

– Prodotti dietetici e vitaminici, alcuni integratori e farmaci, pasti sostitutivi.

Questi accorgimenti non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del Medico. Per una dieta personalizzata si consiglia di consultare il Nutrizionista.

Cosa succede se non si cura l'intolleranza al lattosio?

Se non curata, l’intolleranza al lattosio influisce negativamente sul proprio stile di vita: i sintomi tipici come gonfiore, crampi, flatulenza e diarrea si presenteranno ad ogni consumo di alimenti con lattosio, con conseguente disidratazione e perdita di elettroliti.

Inoltre, non sostituire i prodotti che contengono lattosio con valide alternative causa la malnutrizione e carenze di nutrienti essenziali, aumentando il rischio di patologie come l’osteoporosi.

É importante gestire l’intolleranza al lattosio, nonostante non sia causa di danni nel lungo termine.

Che differenza c'è tra allergia e intolleranza al lattosio?

L’allergia e l’intolleranza al lattosio sono condizioni che hanno cause e sintomatologie diverse.

L’allergia al latte è una reazione immunitaria alle proteine del latte presenti nel corpo e ritenute nocive; i soggetti allergici al latte devono adottare una dieta priva di latte, altri prodotti derivati e che contengano tracce di latte.

L’allergia si manifesta con sintomi lievi come orticaria, gonfiore, tosse, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea e shock anafilattico, nei casi gravi.

Antistaminici ed epinefrina sono farmaci necessari.

foto di un ragazzo con sintomi di intolleranza al lattosio ed allergia al latte, la differenza tra allergia e intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il lattosio non viene digerito e fermenta nell’intestino crasso, a causa della mancata produzione dell’enzima lattasi. L’intolleranza è gestita con il consumo limitato di lattosio nella dieta e con l’utilizzo di integratori di lattasi al bisogno.

I sintomi si manifestano da 30 minuti a 2 ore dopo il consumo di lattosio e tipicamente sono: gonfiore addominale, crampi, diarrea, flatulenza e nausea.

Qual è la differenza tra galattosemia e intolleranza al lattosio?

La  e l’intolleranza al lattosio sono due condizioni causate dal consumo di latte, prodotti derivati e contaminati, ma le conseguenze hanno implicazioni diverse.

L‘intolleranza al lattosio è data da una carenza di lattasi, l’enzima prodotto per digerire il lattosio. I sintomi sono gonfiore addominale, diarrea, nausea, crampi e si manifestano da qualche ora dopo il consumo di lattosio fino ad un massimo di 12-48 ore in media. L’intolleranza al lattosio è gestita con la riduzione o l’esclusione del lattosio dalla dieta.

La galattosemia è una condizione genetica molto rara, in cui il corpo non metabolizza il galattosio, lo zucchero presente nel latte, a causa di una carenza di enzimi che lo convertano in glucosio.

Questo disturbo compare nei neonati di pochi giorni alimentati con latte materno o artificiale ed i sintomi sono diarrea, vomito, ictero, ritardo nello sviluppo ed insufficienza epatica.

La galattosemia è gestita con una dieta priva di galattosio, quindi senza latte, alimenti derivati e contenenti galattosio; se non curata, la galattosemia provoca danni agli organi e problemi nello sviluppo cognitivo.

bambina che beve latte artificiale, la differenza tra galattosemia e intolleranza al lattosio
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Laura Mazzarolo
10/10/2020
post originale

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Avatar Minnaja Businaro
Minnaja Businaro
15/05/2021
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Recensione Cristina Agosto
Cristina Agosto
20/02/2018
post originale

Sono in cura dalla dott. Nutrizionista Cecchetti Nicoletta persona fantastica molto preparata sa il fatto suo come stare con una sorella per un caffè. La consiglio a braccia aperte

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Irene Pirotto
29/07/2019
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lorenzato Roberta Lorenzato
Roberta Lorenzato
05/08/2022
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A fine maggio ho iniziato il mio percorso con la Dott.ssa Maritan. In questi mesi, oltre ad ottenere ottimi risultati in termini di dimagrimento, sto imparando a regolarmi e a mangiare meglio senza sentirmi costantemente "a dieta ".

FAQ: Domande frequenti al Nutrizionista

L’intolleranza al lattosio si sviluppa nel momento in cui il corpo produce una minore quantità di lattasi, l’enzima responsabile della digestione del lattosio, e ci sono diverse cause di sviluppo.

L’intolleranza al lattosio primaria è la condizione più comune che si sviluppa in adolescenza ed in età adulta: dopo l’infanzia, l’organismo tende a ridurre la produzione di lattasi e questa intolleranza è determinata in modo genetico.

L’intolleranza al lattosio secondaria si sviluppa quando si subisce un danno all’intestino tenue e questo riduce la produzione di lattasi; è una condizione temporanea o permanente, causata da chemioterapia, gastroenterite oppure dal morbo di Chron.

L’intolleranza al lattosio congenita è una condizione molto rara in cui il corpo non produce lattasi a causa di una mutazione genetica. Si manifesta dalla nascita ed i neonati vengono alimentati senza lattosio da subito, in quanto non tollerano il latte materno ed altre formule con lattosio.

I sintomi di intolleranza al lattosio sono crampi e gonfiore addominale, diarrea, flatulenza e nausea.

I sintomi compaiono da 30 minuti dopo il consumo di lattosio fino a 2 ore e si esauriscono in 12-48 ore in media.

I sintomi dipendono dal livello di lattasi consumata e dal grado di intolleranza dell’individuo, quindi dalla quantità di lattasi presente.

Per disintossicarsi dall’intolleranza al lattosio, si consiglia di eliminare o limitare il consumo di lattosio nella propria alimentazione e provare nel tempo a reintegrarlo in modo graduale.

É importante sostituire i prodotti derivati dal latte con alternative prive di lattosio ed integrare la lattasi con dei supplementi, se necessario.

É importante consultare un Nutrizionista per adottare un regime alimentare equilibrato, ricco di tutti i nutrienti necessari anche per chi soffre di intolleranza al lattosio.

I formaggi senza lattosio e che naturalmente ne contengono una quantità molto ridotta sono quelli stagionati ed a pasta dura: cheddar, Parmigiano reggiano, pecorino romano, gruviera, Emmental, Provolone, mozzarella di bufala, Brie e Camembert.

Numerosi altri tipi di formaggi vengono prodotti senza lattosio e sono delle valide alternative nell’alimentazione per chi soffre di intolleranza al lattosio.

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