Lo svezzamento, chiamato anche divezzamento o avvio dell’alimentazione complementare, è quella fase di passaggio da un’alimentazione esclusivamente a base di latte ad un’alimentazione caratterizzata da latte consumato in minor quantità e nuovi alimenti come frutta, verdura, cereali, carne, ecc. inseriti gradualmente.
Se la madre lo desidera, l’allattamento al seno potrà comunque continuare fino al secondo anno e anche oltre, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Un passaggio fondamentale
Lo svezzamento rappresenta una fase veramente fondamentale per la crescita del bambino. Si tratta di un momento delicato, importante non solo perché il latte incomincia a poco a poco a perdere la sua completezza per alcune vitamine e sali minerali (e quindi è necessario introdurre altri alimenti per garantire al bambino un alimentazione adeguata), ma anche perché vengono acquisite nuove esperienze olfattive, gustative e tattili da parte del bambino.
Le parole chiave per uno svezzamento sereno
Pazienza, calma e gioco sono le parole chiave per uno svezzamento sereno.

Potreste buttare via molte pappe le prime volte, i bambini non asseconderanno subito, sporcheranno ovunque, vi faranno innervosire… tranquilli: è tutto normalissimo!
Non abbiate fretta, dovete prendervi il tempo necessario per dedicarvi a questo momento importante e incoraggiare i bambini a mangiare, senza forzarli.
Deve essere un momento di piacere sia per il genitore che per il bambino, non un momento di ansia e stress.
Quando iniziare?
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed il Ministero della Sanità lo svezzamento dovrebbe iniziare alla fine del sesto mese di vita e non prima.
Può essere tuttavia anticipato nel periodo tra i 4 e i 6 mesi di vita solo nel caso il pediatra lo ritenga opportuno per eventuali rischi nutrizionali legati a problematiche relative alla salute del bambino.
Le indicazioni negli ultimi anni sono cambiate, non si parla più di calendario di introduzione degli alimenti o di restrizioni particolari, schemi fissi o delle tabelle precise che scandiscono i vari momenti.
Le caratteristiche fondamentali della dieta

Gli alimenti semisolidi e solidi, a differenza di un tempo, possono invece adesso essere introdotti senza un particolare ordine nella fase dello svezzamento, a seconda dei gusti del bambino, della stagionalità e della cultura gastronomica della famiglia.
È fondamentale però che l’alimentazione del bambino sia:
- sana,
- varia,
- ben bilanciata,
- realizzata con cotture leggere: pietanze bollite, cotte al forno o al vapore,
- povera di grassi animali,
- con materie prime sicure.
Come primi alimenti diversi dal latte da offrire si possono provare: vegetali cotti e tritati come patate, carote, zucchine, frutta fresca come banana o pera o mela grattugiata o frullata, cereali come crema di riso o mais e tapioca; successivamente carboidrati come semolino e proteine (senza eccedere) come agnello, pollo, manzo, pesce e legumi.
6 regole da seguire
E’ importante invece prestare attenzione a queste regole:
- per condire usare solo l’olio extravergine a crudo;
- non friggere, non usare burro;
- non aggiungere mai sale da cucina almeno fino a primo anno d’età, è meglio non abituare il bambino al gusto salato;
- non usare mai zucchero o altri tipi di dolcificanti compreso il miele nei primi 2 anni di vita: nel caso di allattamento artificiale bisogna evitare la tentazione di aggiungere nel biberon biscotti o creme;
- non offrire frutti di mare; carni e pesci crudi, caffè, tè o bevande a base alcolica;
- non esagerare con l’offerta di cibi ad alto contenuto proteico. Le proteine non vanno associate nello stesso piatto, quindi nella pappa non si può mettere, per esempio, il formaggio se c’è già la carne. Gli errori più comuni nella prima alimentazione sono dovuti infatti all’eccesso di formaggio, formaggini e carne, che appesantiscono il metabolismo del bambino e possono anche orientare le sue preferenze future verso un’alimentazione meno sana, perché con troppe proteine e con troppo sale.
Il metodo perfetto… non esiste!
Non esiste un modo giusto in assoluto di svezzare.
Ogni maternità è diversa e ogni bambino è unico: alcuni bimbi iniziano a mangiare da subito senza problemi, altri ci mettono più tempo ad abituarsi ai nuovi sapori e altri ancora riescono a masticare da subito pezzi più grandi di cibo.
Dovete rispettate i loro tempi con molta pazienza e comprensione.
E soprattutto… trovare il modo più giusto per il vostro bambino (che probabilmente non sarà lo stesso del bambino della vostra amica!), giusto per le sue esigenze nutrizionali oltre che per le esigenze organizzative della famiglia e di chi assisterà il suo pasto.
Nutrizione Sana organizza periodicamente incontri e workshop dedicati ai genitori che vogliono affrontare il tema con una Nutrizionista esperta in alimentazione per l’infanzia (dott.ssa Jessica Terranova).
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