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Alimentazione per Steatosi Epatica: Consigli per una Dieta Sana

steatosi epatica non alcolica

Tabella dei Contenuti

Alimentazione per steatosi epatica

La steatosi epatica (maggiormente nota come “fegato grasso”) è una degenerazione del fegato, causata dall’accumulo di trigliceridi in quantità superiore al 5% del peso totale dell’organo, dovuto ad uno squilibrio tra eccessiva sintesi, a partire da glucosio e acidi grassi in eccesso, e insufficiente eliminazione.

La steatosi epatica è asintomatica e viene di solito sospettata per il riscontro di valori elevati di transaminasi, all’esame obiettivo di un fegato aumentato di volume.

Si distinguono due tipi di steatosi epatica: la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e la steatosi epatica alcolica.

Si calcola che circa il 20% della popolazione adulta sia affetta da steatosi epatica non alcolica; si stima però che la sua prevalenza nella popolazione obesa aumenti al 60-95% e la probabilità di passare da steatosi a steatopatite (patologia a rischio di evoluzione in cirrosi epatica) aumenta con l’aumentare del grado di obesità. Il fegato steatosico è un indicatore di aumentato rischio per diabete mellito ed eventi cardiovascolari.

La steatosi alcolica si manifesta nella maggior parte dei forti bevitori, ma è reversibile con la sospensione del consumo di alcol. Quando la steatosi si associa ad un danno epatocellulare si configura il quadro della steatoepatite, che costituisce di per sé una patologia verso la cirrosi, a differenza della steatosi semplice che è riversibile.

Steatosi epatica: sintomi

I sintomi della steatosi epatica non sono evidenti soprattutto nella fase iniziale. Si sperimentano sintomi di stanchezza, dolore addominale verso destra, gonfiore addominale all’altezza del fegato, variazione di peso senza motivo; negli stadi avanzati si nota ingiallimento degli occhi e della pelle, ascite ed edema.

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Steatosi epatica: dieta

I trattamenti dietetici sono soprattutto rivolti a rimuovere i fattori di rischio. Gli obiettivi nutrizionali devono essere mirati a ridurre l’insulino-resistenza, ridurre i valori di trigliceridi, migliorare i parametri metabolici e proteggere il fegato dallo stress ossidativo.

La perdita ponderale del 10% del peso di partenza si può associare ad una normalizzazione degli enzimi epatici e ad un calo della epatomegalia.

Si consiglia pertanto di:

– ridurre drasticamente o abolire l’alcool;

– scegliere cibi ad elevato contenuto di fibre e basso tenore in zuccheri semplici;

– non esagerare con il consumo di frutta soprattutto quella zuccherata;

– scegliere cibi con un basso contenuto di grassi saturi e idrogenati, e privilegiare quelli con maggiore tenore di grassi monoinsaturi e polinsaturi;

– preferire metodi di cottura sani e leggeri;

– evitare periodi di digiuno prolungato, consumare pasti regolari

– ridurre l’uso del sale e il consumo di alimenti ricchi in sodio;

– consumare almeno tre porzioni di pesce a settimana. Preferire pesci azzurri o pesci dei mari freddi;

– consumare quotidianamente verdura cruda e cotta da assumere in porzioni abbondanti. Alcuni ortaggi hanno un tropismo spiccattamente epatico, ossia svolgono un’azione tonica e detossificante sul fegato;

– consumare quotidianamente carboidrati complessi (privilegiando quelli integrali) a basso indice glicemico.

Steatosi epatica: cura

Si consiglia di associare alla dieta altre modifiche allo stile di vita.

Usare le scale anziché l’ascensore, cercare di spostarsi il più possibile a piedi o in bicicletta; portare la spesa a casa con una borsa con ruote anziché con l’automobile; parcheggiare l’auto lontano dalla propria destinazione.

Praticare regolarmente attività fisica soprattutto aerobica almeno 50 minuti al giorno e fare esercizi di rinforzo muscolare almeno 3 volte a settimana.

Il fumo rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare.

Regolare il peso corporeo aiuta a rallentare il progredire della steatosi epatica, migliorare la resistenza all’insulina e la funzione epatica, ridurre l’infiammazione ed il grasso accumulato nel fegato. Evitare, però, regimi dietetici troppo ristretti.

Questi accorgimenti non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del Medico. Per una dieta personalizzata si consiglia di consultare il Nutrizionista

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Avatar Giulia Berton
Giulia Berton
04/05/2021
post originale

ho avuto modo di seguire un piano alimentare elaborato su misura dalla Dottoressa Enrica Rampazzo e oltre ai benefici a livello fisico esteriore, ho avuto benefici anche a livello di energia e salute!! soddisfatissima!!!

B
Barbara Beccegato
20/12/2021
post originale

Nel mio percorso sono stata seguita dal dott. Federico Bruno, un'esperienza molto positiva! In sei mesi circa ho perso 8 kg! Ovviamente il nutrizionista non fa i miracoli, è un percorso che va intrapreso con l'intenzione e la consapevolezza di IMPARARE a mangiare, ma avere la persona giusta e adeguatamente preparata con cui condividere i propri dubbi sugli alimenti o le combinazioni tra essi è molto importante, ho imparato tanto! Grazie dott. Bruno!

M
Matteo Pressato
15/12/2024
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Ho conosciuto la Dott.ssa tramite social e ho voluto provare, anche stando a piu di 500km di distanza, una visita online. Mi sono trovato subito molto bene, ed é riuscita a trovare (dopo le prima sedute) la quadra giusta per il mio problema. Con la nutrizione personalizzata che ha eliminato gli alimenti (al momento) che mi causavano gonfiore e disturbi infiammatori e grazie all’assunzione di probiotici mirati, sono riuscito a risolvere, in buona parte, il problema senza l’assunzione di farmaci.

M
Martina Ciccarelli
01/12/2024
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Ho contattato la dottoressa Enrica Rampazzo per forti dolori allo stomaco che non accennavano a diminuire. Dopo una corretta alimentazione e i giusti fitoterapici, già al primo controllo i miei dolori erano quasi del tutto scomparsi.

S
Sabrina Carraro
15/11/2022
post originale

Esperienza interessante, conosciuta tramite mia sorella. Ho provato su consiglio della dottoressa Enrica Rampazzo la dieta chetogenica e ho avuto bellissima risultati a livello di cm. Ed ho imparato a nutrirmi meglio.