Il reflusso gastroesofageo (o esofagite), comunemente chiamato reflusso gastrico, è un disturbo causato dalla temporanea risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago.
Può essere causato da un rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore con conseguente infiammazione della mucosa esofageo a causa di reflussi acidi, alcalini o misti in esofago, che provengono dallo stomaco o dal duodeno.
Spesso è associato alla gastrite, processo infiammatorio acuto o cronico della parete gastrica.

I sintomi principali sono: sapore aspro-amaro in bocca, eruttazione acida, disagio e dolore nella parte superiore dell’addome, bruciore di stomaco, rigurgito acido, pienezza epigastrica, la sensazione di un “grumo in gola” dopo un pasto, dolore al torace e a livello delle scapole, tosse ricorrente e voce rauca. I sintomi sono più comunemente riportati nella fase post-prandiale.
Reflusso: i fattori scatenanti
I fattori che contribuiscono all’insorgenza del reflusso possono essere sia ambientali sia legati allo stile di vita.
Sono, infatti, stati individuati come possibili fattori di rischio: l’età, lo stato di sovrappeso o di obesità, il modello alimentare scorretto, il fumo e la mancanza di un’attività fisica regolare.
L’obesità, in particolare quella addominale, gioca un ruolo chiave nel determinare lo sviluppo dei sintomi. Un eccesso del tessuto adiposo viscerale, svolge un ruolo chiave, in quanto aumenta la lipolisi e gli acidi grassi liberi e induce resistenza all’insulina.
Tenere sotto controllo il reflusso con la dieta
In casi di gastrite accertata, le attuali raccomandazioni dietetiche e di stile di vita hanno come obiettivo principale la diminuzione della secrezione acida dello stomaco. Non sono necessarie restrizioni dietetiche o proibizioni eccessive.
Si consiglia pertanto di attuare diverse strategie:
- fare pasti poco abbondanti e frequenti: si raccomanda di fare più pasti al giorno (4 o 5 pasti) e non una o due grandi abbuffate giornaliere; si consiglia di evitare di coricarsi subito dopo il pasto;
- mangiare lentamente, masticando con calma: la prima digestione avviene in bocca;
- privilegiare un’alimentazione a basso contenuto di grassi;
- importante è anche imparare a riconoscere quali sono gli alimenti che provocano il peggioramento dei sintomi;
- prediligere i metodi di cottura “leggeri“: al vapore, al forno, al cartoccio, alla piastra.

Altri utili consigli
1. Idratazione
La saliva ed i liquidi proteggono le mucose esofagee dai succhi gastrici; può quindi essere utile bere di più, lontano dai pasti e soprattutto acqua o bevande calde (tisane o infusi evitando il tè).
2. Il latte
Il latte ha un effetto benefico nell’immediato (essendo un cibo alcalino tampona l’acidità del reflusso) ma, soprattutto se si esagera con le quantità, dopo il sollievo iniziale può causare una veloce ricomparsa dei sintomi.
2. Lo stress
In presenza di reflusso gastroesofageo tale ipotesi non va esclusa dato che l’ansia e lo stress trattenuti possono, per esempio, acuire i sintomi tipici della patologia.
3. Di notte
Può essere utile posizionare un rialzo sotto il materasso per far sì che la forza di gravità ostacoli la risalita degli acidi.
4. Le spezie
Rimedio naturale per le malattie gastro-esofagee è rappresentato dall’uso di alcune spezie come lo zenzero e la curcuma.
5. Comportamenti sbagliati
Evitare il fumo di sigaretta e di bevande alcoliche in quanto contribuiscono a danneggiare la mucosa gastrica.
Evitare quei movimenti che aumentano la pressione addominale (flessioni del busto) e gli indumenti troppo stretti.
Questi accorgimenti non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del Medico. Per una dieta personalizzata si consiglia di consultare il Nutrizionista.