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Alimentazione in caso di reflusso gastroesofageo

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Tabella dei Contenuti

La malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), comunemente chiamato reflusso gastrico, è un disturbo digestivo comune e cronico causato dalla temporanea risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago.
Può essere causato da un rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore, che si indebolisce o si rilassa, causando il reflusso. La conseguenza è l’infiammazione della mucosa esofagea a causa di reflussi acidi, alcalini o misti in esofago, che provengono dallo stomaco o dal duodeno.

Spesso il reflusso gastroesofageo è associato alla gastrite, processo infiammatorio acuto o cronico della parete gastrica.

I soggetti affetti da ernia iatale presentano un rischio maggiore di sviluppare il reflusso gastroesofageo.

Reflusso gastroesofageo: I fattori scatenanti

I fattori che contribuiscono all’insorgenza del reflusso possono essere sia ambientali sia legati allo stile di vita.

Sono, infatti, stati individuati come possibili fattori di rischio: l’età, lo stato di sovrappeso o di obesità, il modello alimentare scorretto, il fumo e la mancanza di un’attività fisica regolare.
L’obesità, in particolare quella addominale, gioca un ruolo chiave nel determinare lo sviluppo dei sintomi. Un eccesso del tessuto adiposo viscerale, svolge un ruolo chiave, in quanto aumenta la lipolisi e gli acidi grassi liberi e induce resistenza all’insulina.

Altri fattori che possono contribuire allo sviluppo del reflusso gastroesofageo sono la gravidanza, alcuni farmaci e il consumo di specifici alimentibevande come l’alcol, la caffeina e i cibi grassi o piccanti.

Reflusso gastroesofageo: Sintomi

I sintomi principali sono: sapore aspro-amaro in bocca, eruttazione acida, disagio e dolore nella parte superiore dell’addome, bruciore di stomaco, rigurgito acido, pienezza epigastrica, la sensazione di un “grumo in gola” dopo un pasto, dolore al torace e a livello delle scapole, tosse ricorrente e voce rauca. I sintomi sono più comunemente riportati nella fase post-prandiale e peggiorano dopo aver mangiato, soprattutto quando ci si sdraia o ci si piega. 

donna che soffre di sintomi da reflusso gastroesofageo
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Reflusso gastroesofageo: Dieta

In casi di gastrite accertata, le attuali raccomandazioni dietetiche e di stile di vita hanno come obiettivo principale la diminuzione della secrezione acida dello stomaco. Non sono necessarie restrizioni dietetiche o proibizioni eccessive.
Si consigliano le seguenti strategie alimentari:

Si raccomandano 4 o 5 pasti al giorno e di evitare una o due grandi abbuffate durante la giornata. 

ragazze che mangia un frutto come merenda, si consigliano pasti leggeri e frequenti per chi soffre di reflusso gastroesofageoIl consumo di pasti leggeri e frequenti diminuisce la pressione sullo sfintere e aiuta a ridurre i sintomi di reflusso gastroesofageo, data la minor quantità di cibo presente nello stomaco.

Si consiglia di evitare di coricarsi subito dopo il pasto, meglio aspettare almeno un paio d’ore.

 

É consigliato mangiare lentamente, masticando con calma: la prima digestione avviene in bocca.

La masticazione lenta permette lo spezzettamento del cibo e la sua preparazione per la digestione. Riduce anche la quantità di aria introdotta durante pasto, alleviando i sintomi del reflusso gastroesofageo.

Si consiglia di privilegiare un’alimentazione a basso contenuto di grassi per una digestione più veloce e ridurre i sintomi del reflusso gastroesofageo. I cibi grassi hanno digestione lunga e aumentano la pressione gastrica, irritando lo sfintere esofageo inferiore.

É importante imparare a riconoscere quali sono gli alimenti che provocano il peggioramento dei sintomi ed evitarne il consumo.

Gli alimenti scatenanti variano a seconda della persona, ma alcuni comunemente riconosciuti sono gli alimenti fritti, grassi, piccanti, acidi e precotti; pomodori, cioccolato e agrumi; bibite gassate, alcolici e caffeina sono anche prodotti da limitare.ragazza che beve un bicchiere di latte, limitarne il consumo se si soffre di reflusso gastroesofageo

Si consiglia anche di limitare il latte, perché inizialmente ha un effetto benefico essendo un cibo alcalino e tamponando l’acidità del reflusso. Esagerando nel consumo però si causa una veloce ricomparsa dei sintomi.

Si consiglia di prediligere i metodi di cottura leggeri, come la cottura al vapore, al forno, al cartoccio e alla piastra.

Gli alimenti con cotture leggere sono più facili da digerire e riducono gli acidi gastrici nella digestione, con sollievo per il reflusso gastroesofageo.

Preferisci le carni magre con cottura al vapore o alla griglia, verdure digeribili al vapore e bollite, come zucchine, patate e carote. 

Scegli i cereali integrali bolliti e cotti al vapore ed i latticini a basso contenuto di grassi, come ricotta, formaggio spalmabile e yogurt greco.

La saliva ed i liquidi proteggono le mucose esofagee dai succhi gastrici; è molto importante l’idratazione per chi soffre di reflusso gastroesofageo. 

Evitare di bere durante i pasti per favorire la digestione e sorseggiare lentamente per non aumentare la pressione gastrica.

Si consiglia anche di bere acqua a temperatura ambiente, bevande calde come tisane ed infusi, evitando le bibite gassate, le bevande fredde o ghiacciate ed il tè.

esercizi di respirazione eseguiti a letto, si consiglia di limitare lo stress con reflusso gastroesofageoL’ansia e lo stress contribuiscono ai sintomi tipici del reflusso gastroesofageo. Questi fattori cambiano la motilità intestinale, la produzione di acido gastrico ed il muco nello stomaco. 
Si consiglia di ridurre al minimo lo stress ed aiutarsi con tecniche di rilassamento ed attività fisica, adottare uno stile di vita sano e abitudini alimentari corrette.

Ci sono diverse spezie che peggiorano i sintomi del reflusso gastroesofageo perché stimolano la produzione di acidi gastrici. 

Alcune spezie però riducono l’infiammazione e sono benefiche per la digestione: la curcuma, lo zenzero e la cannella sono rimedio naturale per le malattie gastriche e per il reflusso gastroesofageo.

Evitare il fumo di sigaretta e di bevande alcoliche in quanto contribuiscono a danneggiare la mucosa gastrica.
Evitare quei movimenti che aumentano la pressione addominale (flessioni del busto) e gli indumenti troppo stretti, per alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo.

Si consiglia anche di posizionare un rialzo sotto il materasso di notte, per far sì che la forza di gravità ostacoli la risalita degli acidi.

Si sconsiglia anche di non cenare troppo tardi e di evitare di dormire subito dopo aver mangiato.

Reflusso gastroesofageo: Cibi da evitare

I cibi da evitare se si soffre di reflusso gastroesofageo sono i cibi grassi, fritti e piccanti perché possono irritare la mucosa dell’esofago.

Si consiglia di ridurre il consumo di caffè, bevande gassate, alcolici e cioccolato che aumentano la produzione di acido gastrico.

Gli alimenti acidi come gli agrumi ed i pomodori sono da evitare, come anche gli alimenti che contengono menta e mentolo in quanto provocano un rilassamento dello sfintere esofageo inferiore.

Si sconsigliano anche gli alimenti ricchi di zucchero come caramelle, biscotti e dolci, perché influenzano la digestione e la motilità gastrica, aumentando la pressione sullo sfintere esofageo.
Gli alimenti da preferire sono i cereali integrali, verdure, frutta non acida, proteine magre come pollo o pesce.

Questi accorgimenti non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del Medico. Per una dieta personalizzata si consiglia di consultare il Nutrizionista.

FAQ: Domande frequenti

Per capire se si soffre di reflusso gastroesofageo è importante identificare i sintomi ed i segni caratteristici di questo disturbo: bruciore di stomaco, una sensazione di bruciore al petto o all’addome superiore che spesso peggiora dopo aver mangiato o quando ci si sdraia; sapore acido o amaro in bocca; rigurgito, che può causare rutto umido o addirittura il vomito in alcuni casi.

Alcuni segni meno evidenti del reflusso gastroesofageo sono difficoltà a deglutire, tosse cronica, raucedine o sensazione di nodo in gola. Se si sospetta di essere affetti da reflusso gastroesofageo è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento adeguati.

Il tempo per guarire dal reflusso gastroesofageo varia significativamente a seconda della gravità del reflusso, dei fattori individuali e dell’approccio terapeutico scelto.

Per chi soffre di reflusso gastroesofageo lieve ed occasionale, uno stile di vita più corretto e degli antiacidi da banco possono fornire un rapido sollievo, spesso entro poche ore o un paio di giorni.

Nei casi di reflusso gastroesofageo persistente o grave, può essere necessario una prescrizione medica di farmaci per alleviare i sintomi e prevenire complicazioni come danni all’esofago o esofago di Barrett, che generalmente hanno effetto in un paio di giorni dall’inizio della terapia. Il recupero completo richiede un periodo da qualche settimana a qualche mese.

Per i soggetti che offrono di complicazioni come stenosi o ernie iatali e per chi non riesce a risponde ai trattamenti, può essere necessario un intervento chirurgico ed i tempi di recupero sono generalmente 4-6 settimane per tornare alla normale attività.

Il reflusso gastroesofageo provoca danni all’esofago, quali infiammazioni, ulcere e persino alterazioni precancerose note come esofago di Barret a causa della continua esposizione agli acidi gastrici.

Il reflusso gastroesofageo causa dolore cronico, difficoltà di deglutizione e un aumento del rischio di cancro esofageo, oltre a numerosi danni respiratori quali polmoniti, bronchiti ed infezioni polmonari.

Altri danni provocati dal reflusso gastroesofageo sono l’erosione dentale e alitosi, causate dal rigurgito degli acidi gastrici.

I sintomi più comuni del reflusso gastroesofageo sono il bruciore di stomaco ed il rigurgito: il bruciore viene percepito al petto o alla gola; il rigurgito viene avvertito con un sapore amaro o aspro in bocca ed una sensazione di liquido o cibo che ritorna verso la bocca.

Altri sintomi del reflusso gastroesofageo possono essere tosse cronica, mal di gola, raucedine, sensazione di nodo in gola, nausea e problemi respiratori in alcuni casi.

I disturbi del reflusso gastroesofageo sono più comuni sono esofagite e stenosi esofagea, che sono rispettivamente l’infiammazione ed il restringimento dell’esofago. 

Si può incorrere nell’esofago di Barret, cambiamenti delle cellule esofagee dovute agli acidi gastrici, che possono portare allo sviluppo del cancro all’esofago.

Il reflusso gastroesofageo può causare il reflusso laringofaringeo, con tosse cronica, racedine e danni alle corde vocali.

Infine l’esofagite eosinofila è un disturbo del reflusso gastroesofageo che può causare difficoltà di deglutizione, impattamento del cibo e dolore al petto, per la presenza di globuli bianchi nell’esofago.

Il reflusso gastrico è dovuto ad un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore LES, un anello di muscoli situato all’intersezione tra lo stomaco e l’esofago. Lo sfintere esofageo si apre per consentire il passaggio del cibo nello stomaco e si chiude per impedire agli acidi dello stomaco di rifluire nell’esofago. Quando lo sfintere esofageo non si chiude correttamente o si rilassa in modo inappropriato, si verifica il reflusso gastroesofageo.

I fattori che causano il reflusso gastroesofageo sono l’obesità, la gravidanza e alcuni farmaci come i calcio-antagonisti, gli antistaminici e gli antidepressivi; anche il fumo, il consumo eccessivo di alcol e il consumo di pasti abbondanti può essere causa di reflusso gastroesofageo.

Per il reflusso gastroesofageo, il primo passo è identificare ed evitare gli alimenti ed i fattori che peggiorano i sintomi. I colpevoli più comuni sono gli alimenti ricchi di grassi, i piatti piccanti, la caffeina, l’alcol e il tabacco.

Mantenere un peso corporeo sano e praticare un’attività fisica regolare può aiutare a prevenire i sintomi riducendo la pressione sullo stomaco; anche la dieta corretta e lo stile di vita sano aiutano ad alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo.  l’attuazione di specifiche modifiche alla dieta e allo stile di vita.

I farmaci da banco possono fornire un sollievo temporaneo dai sintomi del reflusso gastroesofageo, ma è fondamentale consultare un medico prima di iniziare qualsiasi regime farmacologico, per assicurarsi che il trattamento e il dosaggio siano appropriati.

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