Alimentazione per intolleranza al lievito

prodotti del lievito, l'alimentazione per intolleranza al lievito

Tabella dei Contenuti

Cosa provoca l'intolleranza al lievito?

Se si soffre di intolleranza al lievito, il corpo non è in grado di digerire in modo corretto il lievito presente negli alimenti, un fungo presente in pane, birra e altri prodotti.

Le cause dell‘intolleranza al lievito sono la carenza di enzimi digestivi ed uno squilibrio della flora intestinale, con un aumento di lieviti nell’intestino; un’altra causa di intolleranza è la sensibilità allergica al lievito o ad un gruppo di alimenti lievitati, per cui viene innescata una risposta del sistema immunitario con il consumo di questi prodotti. Anche i fattori genetici contribuiscono allo sviluppo di intolleranza.

Intolleranza al lievito: sintomi

I sintomi dell’intolleranza al lievito sono vari e differiscono da persona a persona. I sintomi più comuni sono gonfiore, diarrea e stitichezza, gas, nausea e dolori addominali. Si presentano anche eruzioni cutanee, prurito, affezioni, mal di testa, spossatezza e difficoltà di concentrazione; altri sintomi meno frequenti sono dolori muscolari ed articolari, starnuti e sintomi influenzali.

Tra i disturbi classici dell’intolleranza al lievito si riscontra la disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione della flora batterica intestinale, attraverso la quale si può incorrere nel cattivo assorbimento dei nutrienti introdotti col cibo, con conseguenti squilibri metabolici, debolezza e perdita di peso corporeo.

donna che soffre di mal di testa, uno dei sintomi se si soffre di intolleranza al lievito

Cosa fare se si soffre di intolleranza al lievito?

Se si soffre di intolleranza al lievito, è importante rivolgersi ad un medico per una diagnosi precisa di intolleranza e ad un Nutrizionista per adottare un regime alimentare adatto per l’intolleranza al lievito.

É importante seguire inizialmente una dieta priva o a consumo ridotto di lievito, sostituendo tutti gli alimenti che lo contengono con prodotti non lievitati per un periodo; è possibile poi provare a reintegrare il lievito gradualmente e monitorando i sintomi.

Come sostituire il lievito per intolleranza?

Vi sono molti prodotti in commercio, senza lievito, ad esempio prodotti per la prima colazione come biscotti con farina di grano duro, di orzo o d’avena, di riso, alla frutta o comunque al cacao (senza cioccolato); cracker al miglio, quinoa, sesamo, riso, grano duro, mais, pane azzimo o pane fatto con lievito in polvere.

Controllare gli alimenti fermentati perché potrebbero contenere lievito, ad esempio yogurt e kefir.

Intolleranza al lievito: cosa non mangiare

Prodotti da forno: pane, biscotti, torte lievitate, salatini.

Condimenti: aceto e salse, specialmente senape e maionese.

Frutta secca: mandorle, pistacchi, noci, nocciole.

Frutta: agrumi, fichi, datteri, uvetta e prugne.

Funghi e tartufi.

Pomodori in scatola e conserva.

Carni affumicate e verdure in salamoia.

Cioccolato.

Bevande alcoliche: birra, vino ed alcuni superalcolici fermentati.

Brodi e dadi che contengono estratto di lievito.

Formaggi stagionati e muffati.

Intolleranza al lievito: cosa mangiare

Verdure e frutta fresca.

Cereali e legumi.

Carne magra, pesce fresco e uova.

Formaggi freschi e burro.

Oli e grassi.

Bevande: acqua, tisane, caffè.

Pane senza lievito, come piadine e pane azimo.

Dolcificanti quali miele, stevia e sciroppo d’acero puro.

Spezie ed erbe: rosmarino, curcuma, aglio, pepe.

Cereali alternativi prodotti dalla farina di cocco, mandorle, tapioca.

Prodotti sostitutivi senza lievito.

Intolleranza al lievito: come sostituirlo nelle preparazioni di prodotti da forno

Il lievito in polvere, o chimico, è composto da bicarbonato di sodio ed un acido, il cremon tartaro di solito; è utilizzato nella lievitazioni di pane e dolci, ma non in tutte le preparazioni che richiedono il lievito naturale.

donna che impasta con acqua frizzante e bicarbonato per sostituire il lievito se si soffre di intolleranza al lievito

Rimedio più naturale ed economico, il binomio di acqua frizzante e bicarbonato è una soluzione ideale per sostituire il lievito, se si soffre di intolleranza al lievito. Per impastare è necessario che l’acqua minerale sia molto fredda in modo che l’anidride carbonica sia più solubile e riesca a far crescere l’impasto una volta a contatto col calore del forno.

bicchiere di succo di limone e bicarbonato, per sostituire il lievito se si soffre di intolleranza al lievitoNon trascurate anche questo binomio in sostituzione del lievito. Mescolando 70 ml di succo di limone con 10 g di bicarbonato si avrà un’alternativa ideale per la lievitazione e per reintegrare la vitamina C difendendosi dall’influenza.

Le uova aiutano la lievitazione dei prodotti da forno e rendono leggere le ricette di dolci e torte quando vengono montate a neve.

Il lievito madre è formato da lieviti naturali, ma è tollerato da molte persone che soffrono di intolleranza al lievito per la diversa composizione e la lunga fermentazione.

Lo yogurt, il kefir e la panna acida aiutano la fermentazione dei prodotti grazie alla loro acidità, quando vengono combinati con il bicarbonato di sodio.

immagine della preparazione di impasto lievitato, intolleranza al lievito come sostituirlo nelle preparazioni di prodotti lievitati

Come curare l'intolleranza al lievito?

Chi soffre di intolleranza al lievito deve disinfiammare la mucosa intestinale e potenziare le difese immunitarie: un consiglio può essere quello di introdurre nella propria dieta dei fermenti lattici per depurare l’intestino.

Per rafforzare la flora batterica intestinale, è importante non mangiare per un periodo il lievito, poiché il lievito stesso produce dei gas che ristagnano nell’intestino creando uno stato di gonfiore e inadeguatezza.

Si consiglia anche di consumare alimenti antifungini naturali, come aglio e olio di cocco, ed evitare il consumo di zuccheri semplici per controllare il livello del lievito; per migliorare la digestione invece, preferire un ambiente rilassato e ricordarsi di masticare bene gli alimenti. 

Questi accorgimenti non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del Medico. Per una dieta personalizzata si consiglia di consultare il Nutrizionista.

Domande frequenti sull’intolleranza alla farina

Quali sono le cause dell'intolleranza al lievito?
L’intolleranza al lievito può essere causata da una carenza di enzimi digestivi, da squilibri della flora intestinale, da sensibilità allergica o da fattori genetici. Un eccesso di lieviti nell’intestino può contribuire allo sviluppo dell’intolleranza.
Quali sintomi provoca l’intolleranza al lievito?
I sintomi includono gonfiore, diarrea, stitichezza, gas intestinali, nausea, dolori addominali, cefalea, prurito, stanchezza, difficoltà di concentrazione, dolori articolari e disbiosi intestinale. I sintomi variano molto da persona a persona.
Come si può gestire un’intolleranza al lievito?
È consigliabile iniziare con una dieta priva o povera di lievito, escludendo temporaneamente gli alimenti che lo contengono. È utile rivolgersi a un nutrizionista per definire un piano alimentare adatto e valutare la possibilità di reintroduzione graduale.
Che alimenti evitare con l’intolleranza al lievito?
È importante evitare pane, biscotti, torte lievitate, birra, vino, brodi con estratti di lievito, formaggi stagionati, funghi, pomodori in scatola, cioccolato, condimenti fermentati e alcuni insaccati.
Cosa si può mangiare in caso di intolleranza al lievito?
Chi è intollerante al lievito può consumare verdura, frutta fresca, carne magra, pesce, uova, pane senza lievito, formaggi freschi, legumi, cereali alternativi e prodotti sostitutivi senza lievito.
Come sostituire il lievito nelle ricette?
È possibile usare lievito chimico, acqua frizzante con bicarbonato, succo di limone con bicarbonato, uova, lievito madre (in casi tollerati), oppure yogurt, kefir e panna acida in alcune preparazioni dolci o salate.
Come si cura l’intolleranza al lievito?
Per trattare l’intolleranza si consiglia di depurare l’intestino con fermenti lattici, evitare lievito per un periodo, rafforzare la flora batterica e introdurre alimenti antifungini. È importante limitare gli zuccheri semplici e masticare bene il cibo.
A
Annalisa Gibin
21/01/2025
post originale

Dopo avere tentato varie strade senza risultato mi sono rivolta, su consiglio di un amico, alla dott.ssa Enrica Rampazzo. Il mio problema era non riuscire ad aumentare di peso, nonostante mi sembrasse di mangiare in modo sano, sentendomi durante il giorno come una batteria sempre scarica. Non capivo se era qualcosa legato a malassorbimento dei nutrienti o altro. La dott.ssa Enrica, dopo un'attento colloquio conoscitivo/valutativo, mi ha impostato un piano alimentare calibrato per la mia situazione e i miei obiettivi. Nel giro di pochi mesi, seguendo il piano alimentare e con l'aggiunta di alcune vitamine, ho visto sbloccarsi il mio metabolismo. È stata una soddisfazione immensa vedere muoversi finalmente la lancetta della bilancia, prendendo consapevolezza di come combinare i macronutrienti in modo corretto ed equilibrato, iniziando a sentire più energia sino a fine giornata. Ma la soddisfazione più grande è stata quella di vedere che tutto l'organismo ne ha tratto beneficio perchè negli ultimi anni, oltre a sentirmi continuamente stanca, senza energia e vitalità, ero continuamente sotto attacco da parte di mal di gola e infiammazioni alle vie aeree. In questi mesi, fin'ora, non ho avuto alcun accenno di infiammazioni o raffreddori o altro... e spero di continuare così! Consiglio sicuramente la dott.ssa Enrica Rampazzo perchè ti mette a tuo agio, ti aiuta e ti segue passo dopo passo, fino a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissata.

M
Massimo Salvatore
03/05/2025
post originale

Professionista seria e competente. Fin dal primo momento ha saputo indirizzarmi in modo da raggiungere gli obiettivi che prima mi sembravano irrraggiungibili, correggendo delle abitudini alimentari non corrette. Altamente consigliata.

R
Renata Marchiol
22/07/2019
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Sono seguita dalla dottoressa Terranova, mi trovo molto bene sia come piano alimentare sia come ambiente accogliente e gentile.Solo che io come carattere qualche volta mi stanco e mi abatto.La volontà di andare avanti comunque c'è, ho visto i risultati finora conseguiti e sono contenta.Ottimo come giudizio.

S
Sara Cotrupi
16/10/2024
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Mi chiamo Sara ed ho conosciuto la Dr.ssa Enrica Rampazzo tramite internet. Ero già stata seguita da altri nutrizionisti per le mie patologie intestinali quali disbiosi, Sibo e IBS, ma non avevo avuto nessun risultato nè beneficio anzi ero peggiorata. Poi ho conosciuto Enrica e ho deciso di riprovare e vedere se stavolta potevo trovare una soluzione e star meglio, ed è stato così in circa 3 mesi con alimentazione sana e i suoi preziosi consigli e le cure con oli essenziali microincapsulati, finalmente non ho più dolori , diarrea e flatulenza . Sto davvero meglio e soprattutto mi sono liberata degli antibiotici che i medici prescrivono come panacea per tutti i mali ( che al contrario spesso danneggia anziché curare, come nel mio caso). Consiglio vivamente la consulenza e la professionalità della Dr.ssa Rampazzo a tutti, non la ringrazierò mai abbastanza per l aiuto che mi ha dato, per la sua pazienza, dolcezza e preparazione professionale che ha dimostrato nei miei confronti. Grazie mille

G
Giada Boscaro
19/04/2023
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Ho appena concluso il mio percorso con la dott.ssa Eva Minazzato e posso solo dire di essere soddisfatta; fin da subito infatti si è dimostrata super gentile e disponibile e mi ha sempre incoraggiata nel raggiungere i miei obiettivi, in maniera gentile ma molto stimolante.