Introduzione
Le allergie ambientali rappresentano una delle reazioni più comuni e fastidiose del nostro organismo a sostanze presenti nell’aria che respiriamo. Pollini, polvere (e i microrganismi che vi abitano, come gli acari), smog, muffe e peli di animali domestici sono tra i principali responsabili di sintomi come starnuti ricorrenti, naso che cola, occhi arrossati e pruriginosi, tosse persistente e, nei casi più intensi, difficoltà respiratorie. Questi disturbi derivano da una risposta anomala del sistema immunitario, che percepisce queste sostanze come potenziali minacce e reagisce innescando processi infiammatori. L’organismo, nel tentativo di difendersi, finisce per creare uno stato di ipersensibilità che, oltre a generare disagio, può peggiorare la qualità della vita.
Come si può intervenire per prevenire questa ipersensibilità? Se da un lato è impossibile eliminare completamente l’esposizione a tali allergeni, dall’altro possiamo intervenire con strategie di prevenzione e gestione che comprendono anche l’alimentazione. Infatti, una dieta sana e mirata non solo aiuta a mantenere alte le difese immunitarie, ma può ridurre l’infiammazione e modulare le reazioni eccessive dell’organismo. Come nutrizionista, nel mio lavoro quotidiano vedo spesso pazienti che, modificando la propria alimentazione, riescono ad affrontare la stagione dei pollini con meno sintomi o a tollerare meglio ambienti polverosi. È sorprendente notare come, agendo su quello che mettiamo nel piatto, possiamo influenzare in modo significativo la risposta immunitaria e il nostro benessere.
Nei prossimi paragrafi scopriremo quali alimenti prediligere, quali evitare in caso di cross-reattività (quando determinati cibi peggiorano i sintomi perché hanno proteine simili a quelle degli allergeni ambientali) e come adottare un regime alimentare che sostenga il corpo nella sua naturale capacità di protezione e adattamento.
1. Allergie stagionali e alimentazione: cosa evitare
Le allergie stagionali sono una risposta immunitaria eccessiva a particelle presenti nell’aria in determinati periodi dell’anno, principalmente i pollini rilasciati da piante, alberi e fiori. Il caso più comune è l’allergia ai pollini primaverili, con sintomi tipici come starnuti, naso chiuso o che cola, prurito agli occhi, lacrimazione, mal di testa e, nei soggetti più sensibili, stanchezza diffusa e irritabilità.
Una categoria di pollini molto frequente nella stagione primaverile è quella delle Graminacee (graminaceae), piante erbacee spontanee o coltivate, come il frumento, l’avena, la segale. L’allergia alle graminacee può provocare sintomi più o meno intensi a seconda della concentrazione di polline nell’aria e della predisposizione individuale.
Un altro gruppo rilevante è quello delle Compositae (o Asteraceae), che include piante come l’artemisia, la margherita, il tarassaco, il girasole e l’ambrosia. L’allergia alle Compositae non è solo legata alla primavera, ma può presentarsi anche in estate e autunno, in base ai cicli di fioritura di queste piante.
Tabella dei Contenuti
1.1 Cross-reattività alimentare: perché alcuni cibi peggiorano i sintomi
Molti pazienti con allergia ai pollini notano che certi alimenti scatenano o peggiorano i disturbi. Questo accade per il fenomeno della cross-reattività, in cui il sistema immunitario confonde alcune proteine degli alimenti con quelle dei pollini, scatenando una reazione simile.
Ad esempio:
- Nelle allergie alle Graminacee, possono dare problemi pomodori, meloni, angurie, arance, kiwi, pesche e albicocche.
- In caso di allergia alle Compositae, occorre fare attenzione a sedano, finocchio, carote, camomilla, cicoria e spezie come il coriandolo.
Evitare temporaneamente o ridurre il consumo di questi alimenti nei periodi di alta concentrazione pollinica può aiutare a diminuire la risposta allergica complessiva.
1.2 Cosa evitare durante il picco dei pollini
Per modulare l’infiammazione e prevenire l’aggravarsi dei sintomi, oltre agli alimenti che presentano cross-reattività, è consigliabile limitare:
- Zuccheri raffinati e dolci industriali, che favoriscono processi infiammatori sistemici.
- Grassi saturi in eccesso (carni rosse lavorate, fritti), che aumentano la produzione di mediatori infiammatori.
- Bevande alcoliche, che possono aumentare la permeabilità delle mucose respiratorie e peggiorare congestione e prurito.

Dal punto di vista scientifico, diversi studi — come quelli pubblicati sul Journal of Allergy and Clinical Immunology — hanno confermato che una dieta ricca di zuccheri semplici e grassi trans è associata a una maggiore incidenza di sintomi allergici, mentre un’alimentazione più equilibrata può ridurre la frequenza e l’intensità.
1.3 Come impostare una dieta in caso di allergia ai pollini e Compositae
Una dieta per l’allergia ai pollini o alle Compositae dovrebbe essere mirata a:
1. Ridurre l’infiammazione sistemica.
2. Rafforzare le difese immunitarie.
3. Minimizzare la cross-reattività alimentare nei periodi critici.
In pratica, ciò significa:
- In pratica, ciò significa:
Prediligere alimenti antinfiammatori: frutta e verdura ricche di vitamina C (kiwi e agrumi solo se tollerati), frutti di bosco, peperoni, spinaci, cavoli, pesce azzurro ricco di omega-3. - Aumentare l’apporto di flavonoidi (quercetina, luteolina), presenti in mele, cipolle rosse, capperi e prezzemolo, che possono aiutare a stabilizzare le cellule immunitarie responsabili della liberazione di istamina.
- Consumare cereali integrali non appartenenti alle specie incriminate (ad esempio quinoa, amaranto, riso integrale).
2. Dieta antinfiammatoria per allergie: cosa mangiare
Quando si parla di dieta antinfiammatoria, si fa riferimento a un modello alimentare pensato per ridurre lo stato di infiammazione cronica di basso grado che può peggiorare i sintomi delle allergie ambientali. Durante i periodi critici — tipicamente primavera e autunno, quando l’aria è carica di pollini e altri allergeni — adottare un regime alimentare “pulito” e ricco di nutrienti specifici può rappresentare un vero alleato per il benessere.
L’obiettivo è duplice:
- Sostenere il sistema immunitario per evitare risposte eccessive agli allergeni.
- Contenere la produzione di mediatori infiammatori, come istamina e prostaglandine, responsabili di sintomi come gonfiore, congestione e prurito.

2.1 Alimenti antinfiammatori da privilegiare
Numerosi studi, – tra cui quelli pubblicati su Nutrients e The American Journal of Clinical Nutrition, evidenziano il ruolo di determinati alimenti nel modulare l’infiammazione.
Nella mia pratica clinica, raccomando di inserire quotidianamente:
- Verdure a foglia verde (spinaci, cavolo riccio, rucola, bietole): ricche di clorofilla, vitamina C e magnesio, contribuiscono alla regolazione delle risposte immunitarie e al miglioramento del microcircolo.
- Frutti rossi (mirtilli, more, lamponi, fragole): fonti di antocianine e polifenoli, potenti antiossidanti in grado di ridurre lo stress ossidativo legato alle reazioni allergiche.
- Olio extravergine di oliva: apporta acidi grassi monoinsaturi e composti fenolici che proteggono le cellule dai processi infiammatori.
- Pesce azzurro (sarde, sgombro, alici, salmone selvaggio): ricco di acidi grassi omega-3 (EPA e DHA), noti per la loro azione antinfiammatoria e per la capacità di modulare la risposta immunitaria.
- Spezie funzionali come curcuma (da abbinare sempre a un pizzico di pepe nero per aumentare la biodisponibilità della curcumina) e zenzero (ottimo anche in infuso per alleviare la congestione).
Vuoi approfondire l’alimentazione per reagire alle infiammazioni? Leggi qui! “Cibo antinfiammatorio: la guida di Nutrizione Sana“
2.2 L’equilibrio tra omega-3 e omega-6
Gli acidi grassi omega-3 e omega-6 sono entrambi essenziali, ma devono essere assunti in equilibrio. Nella dieta occidentale moderna, spesso si assume una quantità eccessiva di omega-6 (da oli vegetali raffinati e alimenti industriali), che può favorire processi infiammatori, a scapito degli omega-3.
Per riequilibrare il rapporto, consiglio di:
- Aumentare il consumo di pesce azzurro, semi di lino, semi di chia e noci.
- Scegliere oli vegetali di qualità, come olio EVO e olio di semi di lino spremuto a freddo.
- Limitare fritti, snack confezionati e oli di mais o di girasole raffinati.

2.3 Idratazione e “routine alimentare pulita”
Bere abbastanza acqua (almeno 2 litri al giorno) è fondamentale per mantenere idratate le mucose respiratorie e facilitare l’eliminazione delle tossine. Nei periodi critici, una “routine alimentare pulita” significa:
>> Eliminare il più possibile cibi ultra-processati e ricchi di additivi.
>> Ridurre zuccheri semplici e farine raffinate.
>> Organizzare i pasti su base regolare, evitando eccessi e abbuffate che possono alterare la risposta immunitaria.
3. Allergie alla polvere e al fumo: focus su ambiente e dieta
Le allergie agli acari della polvere e la sensibilità a sostanze irritanti inalate, come il fumo di sigaretta e la nicotina, sono tra le cause più comuni di disturbi respiratori cronici e di peggioramento delle condizioni allergiche preesistenti. Gli acari sono minuscoli organismi che proliferano in ambienti caldi e umidi, nutrendosi di residui cutanei; le loro particelle e i loro escrementi contengono proteine che, se inalate, possono scatenare una reazione immunitaria intensa, con sintomi come congestione nasale, tosse persistente, prurito agli occhi e talvolta dermatite.
Il fumo di sigaretta, oltre a contenere nicotina, rilascia migliaia di sostanze tossiche e pro-ossidanti che irritano le vie respiratorie, aumentano la permeabilità delle mucose e intensificano la risposta infiammatoria. Nei soggetti predisposti, anche una allergia alla nicotina può innescare reazioni cutanee, prurito, rash e peggiorare sintomi respiratori.
3.1 Come l’alimentazione può aiutare
In questi casi, il supporto nutrizionale agisce su due fronti principali: rafforzare le barriere di difesa (mucosale e intestinale) e contrastare lo stress ossidativo indotto dagli allergeni e dalle sostanze irritanti.
Rinforzo delle difese mucosali e intestinali
L’intestino è una delle prime linee di difesa contro allergeni e tossine: una barriera intestinale forte riduce il rischio di infiammazione sistemica e reazioni esagerate. Per sostenerla, sono utili:
- Cibi fermentati naturali: kefir, yogurt bianco non zuccherato, miso, crauti non pastorizzati, kimchi. Questi alimenti apportano probiotici che migliorano l’equilibrio della flora intestinale e riducono l’iperattivazione immunitaria.
- Fibre prebiotiche: presenti in porri, cipolla, asparagi, topinambur, che nutrono i batteri intestinali benefici e supportano la produzione di acidi grassi a corta catena, fondamentali per la salute della mucosa.
Alimenti con effetto detossinante e antiossidante
Per contrastare i radicali liberi e le molecole pro-infiammatorie generate dall’esposizione agli acari e al fumo, è fondamentale aumentare il consumo di:
- Frutti di bosco, uva nera, cipolla rossa: ricchi di polifenoli e antocianine, che neutralizzano lo stress ossidativo.
- Broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, aglio: contengono composti solforati (come il sulforafano) che favoriscono la detossinazione epatica e supportano le vie antiossidanti endogene.
3.2 Cosa evitare per non peggiorare la risposta infiammatoria
Nei periodi in cui i sintomi sono più acuti, è bene limitare:
- Glutine raffinato (pane e pasta bianchi), che in soggetti sensibili può aumentare la permeabilità intestinale.
- Zuccheri semplici e dolci industriali, che favoriscono lo stato infiammatorio.
- Additivi e conservanti artificiali (coloranti, nitriti, glutammato), spesso implicati nelle reazioni di ipersensibilità chimica.
In presenza di allergie multiple o ipersensibilità chimica, può essere utile adottare una dieta di rotazione, introducendo gradualmente i vari gruppi alimentari e monitorando la risposta dell’organismo. Inoltre, un approccio antinfiammatorio di base, ricco di alimenti freschi e non processati, è fondamentale per tenere a bada la reattività del sistema immunitario.
4. Il sistema immunitario e il ruolo degli immunomodulanti nella dieta
Un sistema immunitario in equilibrio è essenziale per rispondere in modo adeguato agli stimoli ambientali senza esagerare nella reazione, come accade nei casi di allergie a polveri, pollini o smog. Quando le difese sono affaticate o squilibrate, il corpo può manifestare sintomi amplificati, simili a quelli di una immunodeficienza lieve: frequenti raffreddori, affaticamento, infezioni ricorrenti delle vie respiratorie, oltre a peggioramento delle manifestazioni allergiche.
4.1 Cosa sono gli immunomodulanti
Per immunomodulante si intende qualsiasi sostanza naturale o composto in grado di regolare la risposta immunitaria, rafforzandola quando è indebolita e attenuandola quando è iperattiva. Questo li distingue dagli agenti immunostimolanti, che agiscono attivando direttamente il sistema di difesa senza modulare la risposta, con il rischio di peggiorare processi infiammatori in corso.

Gli immunomodulanti sono particolarmente utili per chi soffre di allergie stagionali o ambientali, poiché aiutano a mantenere il sistema immunitario pronto e bilanciato, evitando reazioni eccessive agli allergeni.
Sai che l’alimentazione può essere un supporto fondamentale nel caso di patologie autoimmuni? Leggi il nostro approfondimento: “Dieta per Patologie Autoimmuni“
4.2 Nutrienti chiave e fonti alimentari
Diversi nutrienti svolgono un ruolo importante nel modulare l’immunità e proteggere l’organismo da stress ossidativo e infiammazione:
Vitamina C:
potente antiossidante che stimola la produzione di globuli bianchi e migliora la funzione delle cellule immunitarie. Fonti: agrumi, kiwi, broccoli, peperoni.
Vitamina D:
essenziale per la regolazione della risposta immunitaria innata e adattativa. Fonti: pesce azzurro, tuorlo d’uovo, funghi esposti alla luce solare.
Zinco:
minerale fondamentale per la maturazione e il funzionamento delle cellule immunitarie. Fonti: semi di zucca, frutti di mare, legumi.
Selenio:
contribuisce alla protezione antiossidante e alla produzione di anticorpi. Fonti: noci del Brasile, pesce, uova.
Polifenoli:
presenti in frutti rossi, tè verde, cipolla rossa, cacao puro, con azione antiossidante e antinfiammatoria.
Fibre prebiotiche:
alimentano i batteri intestinali benefici, sostenendo la salute della barriera mucosale. Fonti: porri, cipolle, asparagi, topinambur.
4.3 Come integrare gli immunomodulanti nella dieta quotidiana
Per sostenere le difese in modo costante, soprattutto in soggetti con allergie o tendenza a frequenti ricadute, è utile inserire quotidianamente alimenti funzionali:
- Kefir o yogurt bianco non zuccherato a colazione o come spuntino.
- Frutti rossi e agrumi come fonti di vitamina C e polifenoli.
- Pesce azzurro 2–3 volte a settimana, per l’apporto di omega-3 e vitamina D.
- Curcuma come condimento in zuppe o verdure, sempre associata a pepe nero per migliorarne l’assorbimento.
- Funghi shiitake e altre varietà ricche di beta-glucani, utili per la modulazione dell’immunità.
5. L’inquinamento atmosferico e l’effetto infiammatorio
L’esposizione quotidiana a aria inquinata è una delle cause più subdole di peggioramento delle allergie aeree, in particolare nei soggetti già sensibili o con sistema immunitario compromesso. Non si tratta solo dell’aria delle città congestionate dal traffico: anche in zone apparentemente “pulite”, il particolato fine (PM2.5 e PM10), i fumi di combustione, l’ozono e le sostanze volatili rilasciate da materiali e prodotti chimici possono irritare le vie respiratorie, attivare la risposta infiammatoria e amplificare sintomi come tosse, naso chiuso, prurito agli occhi e difficoltà respiratorie.
A rendere il problema ancora più insidioso, c’è il fatto che anche gli ambienti interni possono diventare un fattore di rischio. Muffe, polvere, composti organici volatili (VOC), formaldeide e altri inquinanti domestici possono accumularsi nel tempo. Nei casi di allergie persistenti o di sintomi non spiegabili, può essere utile effettuare un’analisi dell’aria domestica con strumenti specifici o ricorrendo a indagini ambientali mirate.
5.1 Come la dieta può contrastare gli effetti dell’aria inquinata
Gli inquinanti atmosferici aumentano la produzione di radicali liberi e di mediatori infiammatori, accelerando lo stress ossidativo e indebolendo le difese delle mucose respiratorie. L’alimentazione diventa quindi un’arma strategica per rafforzare le barriere naturali dell’organismo e limitarne i danni.
Incrementare gli antiossidanti naturali
- Vitamina C: agrumi, kiwi, peperoni, rucola, fragole.
- Vitamina E: frutta secca (mandorle, nocciole), olio extravergine di oliva, semi di girasole.
- Carotenoidi: carote, zucca, patata dolce, albicocche, spinaci. Questi nutrienti neutralizzano i radicali liberi prodotti dall’esposizione agli inquinanti, riducendo il danno cellulare e l’infiammazione.
Sostenere il microbiota con fibre solubili e prebiotici
Un microbiota equilibrato contribuisce alla regolazione della risposta immunitaria e alla protezione dalle reazioni allergiche.
- Fonti di fibre solubili: avena integrale, mele, pere, legumi.
- Fonti di prebiotici: porri, cipolla, asparagi, topinambur.
Migliorare l’idratazione delle mucose
Bere acqua a sufficienza (2 litri al giorno) e consumare alimenti ricchi di acqua, come cetrioli, lattuga, zucchine e melone, aiuta a mantenere le mucose respiratorie idratate, più resistenti e in grado di filtrare meglio le particelle nocive.
5.2 Dieta “a basso carico tossico”
Per ridurre l’effetto cumulativo degli inquinanti sull’organismo, è consigliabile adottare una dieta basata su:
→Cibi freschi e di stagione, evitando prodotti industriali ricchi di additivi e residui chimici.
→Alimenti biologici quando possibile, per ridurre l’assunzione di pesticidi e metalli pesanti.
→Cotture delicate (vapore, forno a basse temperature) che preservano nutrienti e riducono la formazione di composti nocivi.

A proposito di cottura! La preparazione dei cibi è fondamentale per preservare il loro valore nutrizionale. Leggi il nostro articolo: “I diversi metodi di cottura dei nostri cibi“
6. Domande Frequenti (FAQ)
- Verdure ricche di vitamina C (peperoni, rucola, spinaci).
- Pesce azzurro per l’apporto di omega-3.
- Frutti rossi e agrumi (se tollerati) per il loro potere antiossidante.
- Cereali integrali non appartenenti alle graminacee incriminate (quinoa, riso integrale, amaranto).
- Evitare, nei periodi di alta concentrazione pollinica, i cibi che possono dare cross-reattività, come melone, anguria, sedano o camomilla, se collegati al tipo di allergia.
Conclusione
L’alimentazione, pur non rappresentando una cura definitiva per le allergie ambientali e stagionali, può essere un potente alleato nel ridurre infiammazione e intensità dei sintomi. Attraverso una scelta mirata di alimenti ricchi di antiossidanti, acidi grassi essenziali e nutrienti immunomodulanti, è possibile sostenere le difese naturali del corpo e migliorare la qualità della vita anche nei periodi più critici.
Adottare una dieta antinfiammatoria, limitare i cibi con potenziale cross-reattività e mantenere una buona idratazione sono passi concreti per affrontare con più serenità l’esposizione a pollini, polvere, smog e altre sostanze irritanti.Per ottenere risultati davvero efficaci e sicuri, è sempre consigliabile consultare un nutrizionista che possa personalizzare il piano alimentare in base alla tua sensibilità individuale, alla stagione e al tipo di allergeni a cui sei più esposto.
Il tuo benessere inizia da ciò che scegli di mettere nel piatto, ogni giorno.
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