In studio capita spesso che i pazienti mi chiedano: “Dottore, ma è vero che l’acqua frizzante fa male?”. La domanda arriva quasi sempre con un misto di preoccupazione e curiosità, soprattutto da chi soffre di gonfiore addominale, reflusso gastrico o è in gravidanza. In altri casi, chi sta cercando di dimagrire teme che questa bevanda possa “gonfiare” o addirittura far ingrassare.
È comprensibile: l’acqua frizzante è avvolta da una nube di miti e mezze verità. Il suo effetto sul corpo umano è spesso oggetto di dibattito, alimentato da informazioni parziali o non supportate da evidenze scientifiche. Proprio per questo motivo ho deciso di scrivere questo articolo.
Nelle prossime sezioni, analizzerò in modo chiaro e professionale tutto ciò che c’è da sapere sull’acqua frizzante: da come viene prodotta alle sue reali proprietà, passando per i benefici e le controindicazioni in particolari condizioni fisiologiche.
Il mio obiettivo è aiutarvi a fare chiarezza, fornendo risposte basate sulla scienza, ma con un linguaggio accessibile. Vi porterò anche qualche esempio di “vita da studio”, quei piccoli aneddoti quotidiani che rendono il mio lavoro così interessante e mi permettono di entrare in sintonia con i pazienti.
Pronti a scoprire se davvero l’acqua frizzante fa male? Andiamo con ordine.
Tabella dei Contenuti
1. Cos’è l’Acqua Frizzante e Come si Produce
1.1 Acqua frizzante, gassata ed effervescente naturale: le differenze fondamentali
Spesso nel linguaggio comune si utilizza “acqua frizzante” come termine generico, ma in realtà esistono distinzioni importanti da fare. In qualità di nutrizionista, mi capita spesso di dover chiarire la differenza tra acqua frizzante, acqua gassata e acqua effervescente naturale.
- Acqua frizzante: è il termine generico con cui si indica l’acqua che contiene anidride carbonica (CO₂) disciolta, conferendole le classiche bollicine.
- Acqua gassata: si tratta in genere di acqua naturale a cui è stata “artificialmente aggiunta” CO₂. È la più comune tra quelle vendute nei supermercati.
- Acqua effervescente naturale: proviene da fonti minerali in cui la presenza di CO₂ è “naturale”, generata da fenomeni geologici nel sottosuolo.
Nella pratica clinica, alcuni pazienti riferiscono di tollerare meglio l’effervescente naturale rispetto alla gassata industriale, anche se dal punto di vista chimico non vi sono grandi differenze significative. Tuttavia, la qualità dei minerali disciolti può variare, e questo incide sulla scelta in base al proprio stato di salute.
1.2 Come nasce l’acqua frizzante: processo naturale o addizione di CO₂
L’acqua frizzante può essere prodotta in due modi principali:
- Naturalmente frizzante: come nel caso di alcune sorgenti termali o minerali, dove l’acqua si arricchisce spontaneamente di CO₂ nel suo percorso sotterraneo.
- Addizionata di CO₂: si parte da un’acqua naturale alla quale viene aggiunta anidride carbonica, in genere per motivi di gusto o per ottenere un effetto rinfrescante.
Dal punto di vista nutrizionale, la differenza principale non riguarda tanto la CO₂ quanto la composizione minerale dell’acqua: calcio, sodio, bicarbonati, solfati ecc. Questi minerali possono avere effetti fisiologici diversi e, in alcuni casi, risultare utili o controindicati.

Un aspetto spesso sottovalutato è l’indice glicemico (IG) degli alimenti. Un pasto ricco di zuccheri semplici (pane bianco, dolci, snack industriali) provoca un rapido innalzamento della glicemia, seguito da un brusco calo che porta a spossatezza, fame improvvisa e irritabilità. Per questo, prediligere alimenti a basso IG aiuta a mantenere stabile l’energia durante tutta la giornata.
1.3 Cosa cambia rispetto all’acqua naturale
Rispetto all’acqua naturale, quella frizzante ha un impatto sensoriale diverso e può offrire alcuni vantaggi, soprattutto per chi fa fatica a bere a sufficienza: le bollicine la rendono più gradevole per molti, e questo porta a un maggiore apporto di liquidi giornalieri.
Non esistono evidenze scientifiche solide che dimostrino un effetto negativo dell’anidride carbonica sulla salute, salvo in soggetti con condizioni specifiche come reflusso gastroesofageo o disturbi funzionali intestinali, che approfondiremo più avanti.
Spesso consiglio l’acqua frizzante a chi, per abitudine, beve troppo poco: se le bollicine aiutano a migliorare l’idratazione quotidiana, ben vengano. Purché, come sempre, si tenga conto della tollerabilità individuale.
2. Benefici dell’Acqua Frizzante
2.1 Idratazione e senso di sazietà: un aiuto per chi vuole mangiare meno
Una delle ragioni principali per cui spesso consiglio l’acqua frizzante in studio riguarda la sua capacità di favorire l’idratazione, soprattutto in quei pazienti che faticano a bere. Le bollicine stimolano il palato, rendendo la bevanda più piacevole e interessante. Questo, tradotto nella pratica quotidiana, può significare bere di più, soprattutto nei mesi caldi o durante l’attività fisica.
Un altro beneficio non trascurabile è il senso di sazietà temporanea che l’acqua frizzante può indurre. La distensione gastrica provocata dall’anidride carbonica dà al cervello un segnale di “pieno”, anche se momentaneo. In diversi casi clinici, l’ho utilizzata come strategia di supporto in piani alimentari controllati, consigliando di bere un bicchiere d’acqua frizzante poco prima dei pasti per aiutare a contenere le porzioni in modo naturale.
Ovviamente, non si tratta di una soluzione “miracolosa”, ma può essere un piccolo strumento utile all’interno di un percorso nutrizionale personalizzato.
2.2 Digestione e acqua frizzante: quando può favorirla
C’è un motivo per cui spesso, nei ristoranti, si serve acqua frizzante durante i pasti: la presenza di bicarbonati (in molte acque effervescenti naturali) può favorire i processi digestivi, stimolando la secrezione gastrica. In alcune persone, questo può tradursi in una sensazione di leggerezza e digestione più rapida.
Nel mio lavoro, ho riscontrato che soggetti con digestione lenta e senso di pesantezza post-prandiale talvolta traggono beneficio da un consumo moderato di acqua frizzante durante i pasti principali. Tuttavia, occorre distinguere tra chi soffre di digestione “lenta” e chi ha problemi legati a reflusso o iperacidità, condizioni che tratteremo nel capitolo successivo.
2.3 Acqua frizzante: benefici e controindicazioni a confronto
I benefici dell’acqua frizzante sono quindi legati principalmente a tre aspetti:
- Maggiore gradevolezza, che porta a migliorare l’idratazione.
- Stimolazione digestiva, specie se contiene bicarbonati.
- Effetto saziante, utile nei programmi di controllo del peso.
Tuttavia, come ogni strumento, va utilizzata con buon senso. In studio mi capita di spiegare ai pazienti che non tutti tollerano bene l’anidride carbonica: alcune persone riferiscono gonfiore, eruttazioni frequenti o fastidi gastrici. In questi casi, si valuta insieme se limitarla o scegliere acque a più bassa effervescenza.
Infine, è bene ricordare che non tutte le acque frizzanti sono uguali: leggere l’etichetta, conoscere la composizione minerale e ascoltare il proprio corpo sono le chiavi per una scelta consapevole.
3. L’Acqua Frizzante Fa Male?
3.1 Cosa dice davvero la scienza su “acqua frizzante fa male”
Questa è la domanda più gettonata tra i miei pazienti: “Ma alla fine fa male o no?”. La risposta breve è: no, in generale l’acqua frizzante non fa male, ma – come ogni alimento o bevanda – può avere effetti diversi in base alla persona e al contesto.
Le ricerche scientifiche disponibili non associano il consumo di acqua gassata a danni sistemici o patologie. Al contrario, in soggetti sani, è considerata sicura e può anche apportare benefici, come abbiamo visto nel capitolo precedente. I pochi studi che hanno sollevato perplessità riguardano situazioni molto specifiche (es. reflusso o meteorismo), che vedremo più avanti.
Quello che posso dire dalla mia esperienza clinica è che spesso i timori legati all’acqua frizzante sono frutto di informazioni parziali o mal interpretate, più che di reali controindicazioni.
3.2 Acqua gassata vs acqua frizzante: cambia qualcosa?
Una curiosità che spesso emerge è: “Ma l’acqua gassata e l’acqua frizzante sono la stessa cosa?”. A livello commerciale, i due termini vengono usati in modo intercambiabile, ma con una sottile differenza:
>> Acqua gassata: addizionata artificialmente con CO₂.
>> Acqua frizzante: termine generico, che include sia quella gassata che quella effervescente naturale.
Dal punto di vista fisiologico, non ci sono differenze sostanziali negli effetti sul corpo. Quindi no, non fa più male una rispetto all’altra. Ma, come vedremo più avanti, alcune persone riferiscono una migliore tollerabilità dell’effervescente naturale.

3.3 Le paure più diffuse: gonfiore, acidità e altri dubbi
Gonfiore addominale, aerofagia, eruttazioni… sono questi i sintomi che fanno storcere il naso ai più diffidenti. E sì, in alcuni casi l’acqua frizzante può accentuare questi fastidi, specie se bevuta in grandi quantità o troppo velocemente. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si tratta di fastidi passeggeri, non di problematiche cliniche. È importante valutare anche il contesto: una persona con uno stomaco sensibile o che soffre di disbiosi intestinale può reagire diversamente rispetto a chi è perfettamente sano.
3.4 Acqua frizzante fa ingrassare? La verità sul senso di gonfiore
Un altro mito duro a morire è quello secondo cui l’acqua frizzante farebbe ingrassare. Ebbene, non contiene calorie, quindi non può far ingrassare in senso diretto.
Il dubbio nasce dal senso di gonfiore che alcune persone avvertono dopo averla bevuta, confondendo la distensione addominale temporanea con un aumento di peso reale. Ma si tratta solo di gas nello stomaco, che tende a dissiparsi naturalmente. Nessun accumulo di grasso, quindi, ma eventualmente solo una sensazione passeggera.
Anzi, come visto prima, in alcuni casi può essere alleata della dieta, grazie all’effetto saziante.
3.5 Quante calorie ha l’acqua frizzante? (Spoiler: nessuna)
Confermo ufficialmente: zero calorie. L’anidride carbonica non apporta energia, né modifica il contenuto calorico dell’acqua. Se trovate “acqua frizzante” sull’etichetta, potete stare tranquilli: non ingrassa, nonostante le sensazioni che può indurre nel breve termine.
Spesso consiglio di preferirla a bibite zuccherate o gassose, anche nei piani alimentari per il controllo del peso.
4. Attenzione in Alcune Situazioni Specifiche
4.1 Reflusso e gonfiore: quando l’acqua gassata è da evitare
Uno dei casi in cui, come nutrizionista, sconsiglio il consumo abituale di acqua frizzante è in presenza di reflusso gastroesofageo. Questo disturbo è caratterizzato dalla risalita degli acidi gastrici verso l’esofago, provocando bruciore e rigurgito acido.
L’acqua frizzante può peggiorare i sintomi per due motivi:
- Dilata lo stomaco, aumentando la pressione sullo sfintere esofageo inferiore.
- Stimola in alcuni soggetti la produzione di succhi gastrici.
Nella mia pratica clinica, pazienti con reflusso riferiscono spesso un peggioramento dopo il consumo di bevande gassate, soprattutto se associate a pasti abbondanti o consumate in fretta. In questi casi consiglio di passare temporaneamente all’acqua naturale, per valutare eventuali miglioramenti.
Discorso simile per chi soffre di gonfiore addominale persistente: l’anidride carbonica può aumentare la sensazione di “pancia piena”, soprattutto se già ci sono problemi di fermentazione intestinale, disbiosi o sindrome dell’intestino irritabile.
4.2 Acqua frizzante in gravidanza: benefici, limiti e miti

Anzi, se ben tollerata, può aiutare ad aumentare l’idratazione — aspetto fondamentale in gravidanza — e a ridurre la nausea nei primi mesi grazie all’effervescenza.
Ricordo però una scena emblematica: una paziente, al settimo mese, mi racconta con un misto di ironia e frustrazione che il marito le aveva bandito ogni bottiglia frizzante dalla cucina “perché potrebbe far venire le coliche al bambino”. Ho colto l’occasione per spiegare che non è l’acqua frizzante a causare coliche neonatali e che, se ben tollerata, non c’è alcun motivo per vietarla del tutto.
4.3 Acqua effervescente naturale: è davvero più “sana”?
L’acqua effervescente naturale gode spesso di una fama migliore rispetto a quella gassata artificialmente. Il motivo? Deriva dalla sua origine “naturale”, ricca di minerali e CO₂ spontanea.
Dal punto di vista nutrizionale, non ci sono prove che sia più salutare, ma la sua composizione minerale più ricca può risultare utile in alcune situazioni:
- Acque ricche di calcio in caso di aumentato fabbisogno osseo.
- Acque bicarbonato-alcaline in caso di digestione lenta o sport intensi.
In pratica, consiglio sempre di leggere l’etichetta: un’acqua effervescente naturale può essere ottima per alcuni soggetti, ma non necessariamente “migliore” per tutti.
5. Meglio Acqua Frizzante o Naturale?
5.1 Un confronto ragionato: digestione, idratazione e tollerabilità
Quando i pazienti mi chiedono: “Ma alla fine, Dottore, è meglio l’acqua naturale o quella frizzante?”, la mia risposta è sempre la stessa: dipende da chi sei, come stai e cosa stai cercando.
Dal punto di vista dell’idratazione, entrambe assolvono egregiamente la loro funzione. Tuttavia, l’acqua frizzante ha il vantaggio, per alcuni, di essere più gradevole al palato, stimolando così un maggior consumo — fattore cruciale per chi tende a bere poco.
In termini di digestione, le acque frizzanti ricche in bicarbonati possono essere alleate per chi ha digestione lenta, aiutando a scomporre più rapidamente il bolo alimentare e stimolando la secrezione gastrica. Qui entra in gioco anche la composizione minerale: per esempio, alcune acque effervescenti naturali contengono solfati e magnesio che possono favorire la motilità intestinale.
Quanto alla tollerabilità, l’acqua naturale è più indicata per chi soffre di gonfiore, reflusso o intestino irritabile. In questi casi, l’anidride carbonica può accentuare i sintomi, e passare temporaneamente all’acqua naturale è spesso un sollievo.
In definitiva, entrambe possono trovare spazio in una dieta equilibrata: non c’è un’acqua “migliore” in assoluto, ma esiste quella più adatta a te in un determinato momento.
Sei interessato a scoprire come gestire problemi digestivi? C’è proprio un tipo di alimentazione che può aiutarti! Scoprilo con noi → Alimentazione in caso di Dispepsia: consigli per una digestione serena
5.2 Scelta personale o questione di condizioni cliniche?
Nel mio lavoro vedo pazienti molto diversi tra loro: chi beve solo frizzante da una vita e non ha mai avuto un disturbo, e chi invece accusa subito pesantezza dopo mezza bottiglietta. Per questo, insisto sempre sul concetto di personalizzazione.
Chi è sano, non ha problematiche gastrointestinali e trova piacevole il gusto dell’acqua frizzante, non ha motivo di evitarla. Al contrario, chi ha sensibilità gastrica, reflusso o disturbi funzionali farebbe meglio a preferire l’acqua naturale, almeno nelle fasi più acute.
Una piccola strategia che consiglio spesso? Alternare le due, scegliendo quella che in quel momento “funziona meglio” per il corpo. L’ascolto dei propri segnali resta lo strumento più potente.
6. Conclusioni
L’acqua frizzante è spesso oggetto di sospetti e falsi miti, ma se guardiamo ai dati scientifici e alla mia esperienza quotidiana in studio, possiamo affermare con serenità che non è pericolosa per la salute nella maggior parte dei casi.
Anzi, può rivelarsi una valida alleata: favorisce l’idratazione, stimola la digestione e aiuta a controllare l’appetito, qualità utili soprattutto per chi fatica a bere o è in un percorso di perdita di peso.
Tuttavia, come ogni scelta alimentare, va contestualizzata. Nei soggetti con reflusso gastroesofageo, gonfiore persistente o sensibilità intestinale, può accentuare alcuni sintomi. Ecco perché, in queste situazioni, preferisco consigliare l’acqua naturale, almeno temporaneamente.
Anche durante la gravidanza, non esiste alcuna controindicazione scientificamente fondata all’acqua frizzante, purché sia ben tollerata. E chi ama le bollicine può continuare a consumarle con buon senso e ascolto del proprio corpo.

Come sempre, il consiglio finale è questo: non esistono scelte giuste o sbagliate a priori, ma esistono abitudini che funzionano meglio per te, oggi. E se l’acqua frizzante ti aiuta a bere di più, a sentirti più sazio o semplicemente ti piace, non hai motivo di bandirla dalla tua tavola.
Quanta acqua bere al giorno? Scoprilo con questo approfondimento: “Le 5 Regole dell’Esperto“
7. FAQ – Domande Frequenti sull’Acqua Frizzante
1. L’acqua frizzante fa davvero gonfiare la pancia?
Sì, può provocare una sensazione temporanea di gonfiore dovuta alla presenza di anidride carbonica, che si espande nello stomaco. Tuttavia, è una reazione fisiologica e non indica un problema di salute, a meno che non si abbiano già disturbi intestinali o digestivi.
2. Posso bere acqua gassata se ho il reflusso?
In caso di reflusso gastroesofageo, l’acqua frizzante può peggiorare i sintomi come bruciore e acidità. In queste situazioni è consigliabile ridurne il consumo o evitarla temporaneamente, optando per acqua naturale a temperatura ambiente.
3. È vero che fa ingrassare?
No, è un falso mito. L’acqua frizzante non contiene calorie e non fa ingrassare. La sensazione di “pancia gonfia” può trarre in inganno, ma non ha nulla a che vedere con un reale aumento di peso corporeo.
4. Meglio frizzante o naturale a dieta?
Entrambe sono adatte. Se l’acqua frizzante ti aiuta a bere di più o ti dà un senso di sazietà prima dei pasti, può essere un’ottima alleata della dieta. L’importante è che non causi fastidi gastrici e venga integrata in uno stile alimentare equilibrato.
5. L’acqua frizzante rovina i denti?
Solo se è aromatizzata e zuccherata (es. bibite gasate). L’acqua frizzante senza zuccheri ha un pH leggermente acido, ma non abbastanza da danneggiare lo smalto dentale in modo significativo. Se ci sono dubbi, basta berla a piccoli sorsi e non trattenerla in bocca a lungo.
6. È pericolosa in gravidanza?
No, non è pericolosa in gravidanza, ma può dare fastidio solo in casi di reflusso o sensibilità gastrica. Se la futura mamma la tollera bene, può essere una valida alternativa all’acqua naturale, soprattutto se aiuta a combattere la nausea o a bere più frequentemente.
Bibliografia
Ecco una selezione di fonti scientifiche e istituzionali di riferimento, consultate per offrire un quadro affidabile e aggiornato sull’argomento “acqua frizzante”:
- EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA) Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to bicarbonate and digestive function. EFSA Journal, 2011. – Documento di riferimento europeo sui benefici dei bicarbonati in ambito digestivo.
- National Institutes of Health (NIH) Carbonated Beverages and Gastrointestinal Function. PubMed Central. – Revisione sulle interazioni tra anidride carbonica e apparato digerente.
- Soroka N., Maor Y., Alperin E., et al. Carbonated beverages and gastrointestinal symptoms: A review – Nutrition, 2020. – Studio clinico che valuta gli effetti dell’acqua gassata su gonfiore, reflusso e altri disturbi.
- Harvard Health Publishing – Harvard Medical School The effects of carbonated beverages on weight and digestion. 2022. – Approfondimento divulgativo basato su evidenze scientifiche.
- Mayo Clinic Is carbonated water bad for you? – Sintesi chiara dei benefici e limiti dell’acqua frizzante secondo una delle principali istituzioni sanitarie statunitensi.
- International Bottled Water Association (IBWA) Understanding Carbonated Water. 2021. – Documento esplicativo su produzione, sicurezza e caratteristiche dell’acqua gassata.
- Barone M., Vetrano G., Lanza F.L. Gastrointestinal side effects of sparkling beverages: review and clinical guidance.* *Clinics in Gastroenterology, 2019. – Rassegna dedicata alle implicazioni cliniche delle bevande frizzanti.