Frutta e dieta chetogenica non vanno molto d’accordo. La colpa è dei carboidrati, presenti in tutti i tipi di frutti, sottoforma di zuccheri semplici (fruttosio). Qualche eccezione, però, è possibile, a patto di limitarne la quantità, ma è davvero molto difficile stare sotto il limite, soprattutto se si consumano i frutti più comuni (banana, mela, arancia, pera).
Molto meglio, invece, inserire nella dieta esclusivamente della frutta con pochi carboidrati (more, lamponi, mirtilli, fragole, prugne, kiwi, ciliegie, melone, pesche). Anche l’avocado può essere un’ottima alternativa, essendo un frutto molto ricco in grassi buoni e con pochi zuccheri. Se ne può consumare circa mezzo al giorno, ed è un ingrediente molto sfizioso anche da sperimentare in qualche ricetta.
Un discorso a parte lo merita la frutta secca (mandorle, noci, nocciole, pistacchi, ecc.), che ha una composizione, in termini di nutrienti, molto diversa dalla frutta fresca. Nella frutta secca, infatti, i carboidrati sono scarsi, mentre abbondano grassi e proteine, ben visti dalla chetogenica. Il problema, però, è che questo tipo di frutta è anche molto calorica, quindi va usata con moderazione.