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Bambini in sovrappeso, cosa fare?

Sappiamo bene come la nutrizione durante l’infanzia e l’adolescenza sia essenziale per la crescita e lo sviluppo del bambino e come le abitudini alimentari acquisite in questo periodo di vita lascino loro una traccia importante che ne influenzerà l’età adulta. 

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L’Italia che si è sempre contraddistinta nel panorama internazionale per il modello alimentare mediterraneo, caratterizzato da una dieta ricca di cereali, legumi, frutta e verdura, è oggi tra le nazioni europee con i più alti livelli di sovrappeso e obesità infantile.

Secondo gli ultimi dati del sistema di sorveglianza nazionale per il sovrappeso e l’obesità infantile “OKkio alla salute” il 20,4% dei bambini italiani in età scolare è in sovrappeso mentre il 9,4% sono obesi.

L’incremento dell’introito calorico a fronte di una spesa energetica sempre più ridotta è la causa dell’aumento ponderale ed esso si deve alle errate abitudini alimentari associate ad uno stile di vita sempre più sedentario.

 


Infografica degli ultimi dati (risultati 2019) di OKkio alla Salute pubblicata dal Ministero della Salute

Spesso le stesse famiglie non hanno una percezione corretta del problema, si pensi che il 40,3% dei bambini in sovrappeso è percepito dalla madre come sotto-normopeso. Inoltre, l’intensificarsi dei ritmi lavorativi dei genitori, soprattutto da parte delle donne ha aumentato il consumo dei pasti fuori casa e ha ridotto il tempo di preparazione dei cibi, cucinati sempre più spesso con materie prime di provenienza esclusivamente industriale.  

In tutto questo l’industria alimentare, sempre alla ricerca di alimenti più appetibili, trova nei bambini e negli adolescenti una grande opportunità economica. I messaggi pubblicitari sono diventati infatti sempre più creativi, divertenti e interattivi con lo scopo di persuadere i bambini a desiderare un particolare prodotto alimentare, modificando in questo modo le loro preferenze alimentari.

Per questo motivo un numero sempre maggiore di nazioni stanno iniziando a prendere consapevolezza che sia necessario adottare severe linee guida sulla pubblicità dei prodotti alimentari rivolta ai bambini dai 2 ai 17 anni. 

Sapevate che prima degli 8 anni i bambini non possiedono ancora un’abilità cognitiva tale da comprendere e valutare il reale messaggio pubblicitario?

Ciò li rende una categoria particolarmente vulnerabile alle insidie del marketing promozionale.

Numerose ricerche mostrano che i bambini tra i 7 e gli 11 anni sono generalmente in grado di percepire la differenza fra alimenti salutari (frutta e verdura) e quelli non salutari (ricchi di zuccheri e di grassi) ma gli alimenti che contengono un gran numero di ingredienti sembrerebbero generare in loro confusione specialmente se le informazioni che vengono date sono conflittuali.

Per questo motivo, la famiglia, con cui i bambini passano la maggior parte del loro tempo, rappresenta per loro un modello fondamentale da seguire. In base alle proprie scelte i genitori possono avere un ruolo positivo o negativo nell’instaurarsi delle preferenze alimentari del bambino ed è indispensabile che diano l’esempio attraverso il loro comportamento, che significa “fai come faccio io” piuttosto che “fai come ti dico”.

I genitori infatti, attraverso la loro conoscenza del cibo, la selezione di alcuni tipi di alimenti, la struttura dei pasti, il proprio livello di attività fisica e le abitudini sedentarie influenzano fortemente le pratiche alimentari dei propri figli e i loro comportamenti attivi o sedentari, influendo inevitabilmente sul loro peso corporeo.

Quindi, genitori…cos’è possibile fare concretamente? 

Innanzitutto iniziare a mangiare in modo sano ed equilibrato…coinvolgendo tutta la famiglia! Partire con una bella colazione, consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, evitare bevande gasate e zuccherate a favore dell’acqua, limitare alimenti ad alto contenuto di grassi e zuccheri (merendine, dolcetti, caramelle ecc). Preparare i pasti insieme coinvolgendo i bambini può essere un’ottima strategia per renderli più consapevoli di quello che mangiano e per aumentare la loro curiosità nei confronti di nuovi alimenti. 

Di fondamentale importanza, evitare di mangiare di fretta e lasciare da parte tv e cellulari durante i pasti dando spazio alla condivisione delle esperienze vissute durante la giornata.

Inoltre sarebbe bene mangiare sempre in momenti predefiniti evitando i fuori pasto cosicchè il bambino non instauri l’abitudine di piluccare snack e stuzzichini durante la giornata. 

Da non dimenticare almeno un’oretta di giochi all’aria aperta!

In tutto questo l’aiuto del nutrizionista può rivelarsi essenziale. Una corretta educazione alimentare del bambino e di genitori con approcci legati al gioco e all’esperienza può fare la differenza!

Ricordate, se mangiare alimenti sani diventa un’esperienza divertente e condivisa con la famiglia il percorso verso uno stile di vita sano sarà più efficace!

Di seguito la locandina di Okkio alla salute, pubblicata dal Ministero della Salute con alcuni suggerimenti per contrastare il sovrappeso e l’obesità infantile

OBESITà NEI BAMBINI COSA FARE

Valentina Pisanò
Biologa Nutrizionista

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Valentina Pisanò

Biologa Nutrizionista

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