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Lipedema e linfedema: strategie alimentari

Lipedema e linfedema strategie alimentari Lipedema e linfedema: strategie alimentari

Si definisce linfedema un gonfiore, un accumulo di liquido localizzato nei tessuti molli ed interessa soprattutto il sistema linfatico che non è in grado di assorbire (o riassorbire) in maniera corretta la normale produzione di liquido.

 

 

Il risultato da un punto di vista estetico sara’ che una parte del corpo risulta molto voluminosa, piena di acqua e anche dolorosa alla palpazione.

 

 

Il linfedema è una patologia infiammatoria cronica che tende a peggiorare, solitamente in modo irreversibile.
La monoterapia (solo linfodrenaggio, o calza elastica, o attività motoria, etc…) non costituisce terapia valida ed efficace per questa patologia.

 

 

Come vedremo in seguito anche per il lipedema, è necessaria un’alimentazione mirata e personalizzata e sicuramente a basso contenuto di carboidrati e antiinfiammatoria, insieme ad una attività fisica costante (il nuoto rimane la migliore scelta).

Tabella dei Contenuti

 

Viene spesso confusa con il sovrappeso, l’obesità e la cellulite ed è influenzata dai cambiamenti ormonali femminili.

Viene definita anche sindrome dei due corpi, in quanto è presente una netta sproporzione tra distribuzione del tessuto adiposo nella parte inferiore e quella superiore del corpo. Il tessuto adiposo che si accumula fa assumere alle gambe un aspetto a tronco d’albero, a colonna greca o a tubo di stufa.

In diversi casi si è visto anche che lipedema è associato alla perdita di massa muscolare nella zona affetta.

La patologia ha il suo esordio già dalla pubertà e peggiora nel caso di obesità o in gravidanza. In una buona percentuale dei casi è associata a insulino-resistenza, ipotiroidismo, tiroiditi, disordini mestruali. Il dolore spontaneo è un segno distintivo del lipedema, e alla palpazione si percepiscono proprio dei noduli anche come piselli o a forma di noci.

Lipedema: cure e trattamenti

Il trattamento per il lipedema è un approccio integrato che prevede la cooperazione di più figure professionali. La diagnosi effettuata da un medico esperto viene supportata da fisioterapisti, nutrizionisti e in caso di necessità da psicologi, in quanto spesso il lipedema è associato a bassa autostima, ansia e a volte depressione.
Il trattamento chirurgico per il lipedema in particolare la liposuzione è solo una parte del processo curativo e non è la soluzione definitiva.

Lipedema : strategie alimentari

I pazienti affetti da linfedema o maggiormente da lipedema rispondono in maniera parziale o nulla alle diete ipocaloriche generiche, accentuando ancora di più il dimorfismo tra le due parti del corpo.

Diete più utilizzate nel trattamento del lipedema

Dieta RAD

RAD (rare adipose disorder ): è una dieta antinfiammatoria indirizzata a pazienti che presentano patologie del tessuto adiposo come il lipedema o il linfedema. È una dieta elaborata dalla prof.ssa Herbst che si basa sul controllo dell’insulina e degli estrogeni e nel contrastare i problemi intestinali da cui spesso sono affette le pazienti che soffrono di tale patologia attraverso un riassestamento del microbiota e bilanciando correttamente il rapporto omega3/omega6.

Gli elementi essenziali della dieta RAD sono i seguenti:

  • minor consumo di latticini pastorizzati e proteine e grassi animali;

  • minor consumo di zuccheri semplici e carboidrati (soprattutto ad alto indice glicemico);

  • minor consumo di sale;

  • minor consumo di grano o prodotti a base di farina trasformata;

  • minor consumo di additivi conservanti o sostanze artificiali in generale come dolcificanti, salse o sciroppi nei succhi di frutta;

  • maggior consumo di frutta, verdura (ottimi i frutti di bosco che rinforzano i capillari), ponendo attenzione alla frutta disidratata come uvetta, prugne secche, che ha un alto contenuto di zuccheri;

  • maggior consumo di cereali integrali naturali privi di glutine e tutte le varietà di legumi;

  • presenza di grassi “buoni” di origine vegetale come olio d’oliva, avocado, lino e cocco.

  • Una buona abitudine potrebbe essere quella di introdurre cibi fermentati (come il kefir), che contengono probiotici utili per il sistema immunitario e la salute del sistema digerente, perché in grado di aumentare la diversità dei batteri buoni intestinali;

  • maggiore frequenza di cottura al vapore, a pressione o bollito, a discapito del fritto.

Tali indicazioni nutrizionali hanno lo scopo di ridurre lo stato infiammatorio cronico, mantenendo un peso corporeo equilibrato, ma allo stesso tempo alti livelli di energia, mediante l’esclusione o la limitazione di alimenti ad azione pro infiammatoria

Dieta Mediterranea modificata:

(mMeD di Renzo 2021): è una dieta studiata recentemente dal gruppo della prof.ssa Di Renzo. Si basa su una restrizione calorica del 20% rispetto al fabbisogno energetico di cui il 45% derivano da carboidrati, il 30% da grassi di cui solo il 6% deriva da grassi saturi e il 25% da proteine di cui almeno la metà da fonti vegetali.

Le caratteristiche essenziali di questa dieta sono:

  • eliminazione dei derivati del latte tranne la ricotta;

  • eliminazione dei carboidrati ad alto indice glicemico, comprese le patate;

  • eliminazione di tutte le bevande alcoliche e analcoliche;

  • eliminazione di tutti i cibi trasformati e conservati come salumi e prodotti in scatola;

  • eliminazione del burro a favore dei grassi sani come olio di oliva, noci;

  • maggior consumo di frutta e verdura;

  • maggior consumo di cereali integrali e legumi;

  • maggior consumo di spezie al posto del sale.

Dieta Chetogenica:

attualmente la dieta chetogenica, è probabilmente la migliore strategia che risponde al lipedema grazie ai suoi meccanismi che consentono di essere più efficace nel bruciare grasso nelle zone interessate e a preservare la massa muscolare. La dieta chetogenica ad alto contenuto di grassi costituita dal 70% di grassi, 25% di proteine e 5% di carboidrati permette anche di ridurre il dolore, l’edema delle zone affette da lipedema, riduzione della fibrosi e dell’infiammazione e miglioramento della qualità della vita del paziente.

Nella dieta chetogenica ad alto contenuto di grassi, il 70% di grassi sono dati soprattutto da grassi buoni derivati da frutta secca, olio di cocco, olio di oliva e avocado, con l’eliminazione di tutti i grassi derivanti da cibi processati come prodotti in scatola e insaccati. Le proteine invece derivano soprattutto da animali allevati all’aperto e alimentati con mangimi qualitativamente ottimali. Le fonti di carboidrati sono dati soprattutto da verdura e ortaggi ricchi di fibre.

Particolare attenzione va rivolta ai fitoestrogeni:

Tra gli alimenti che andrebbero evitati nell’alimentazione per lipedema visto la forte caratterizzazione ormonale della patologia troviamo poi quelli contenti fitoestrogeni: in primo luogo soia e derivati (latte di soia, supplementi di soia, proteine della soia).

L’introduzione di fitoestrogeni non avviene soltanto attraverso l’assunzione diretta di soia, ma anche attraverso il consumo di carne proveniente da allevamenti intensivi, in cui gli animali vengono nutriti con questo legume (o altre fonti di fitoestrogeni). Non è l’unico motivo per cui ridurre il consumo di carne: il colesterolo alimentare potrebbe infatti fungere da stimolo a un’iperproduzione estrogenica. Tra gli alimenti di origine animale, laddove assunti, vanno preferite le carni bianche da animali non provenienti da allevamenti intensivi, ma alimentati a erba e in pascoli all’aperto; uova di origine biologica, pesci non d’allevamento che siano ricchi di omega-3 (salmone selvaggio, sgombro, aringa, acciuga, pesce azzurro).

Come detto fin dall’inizio è importante un’attività fisica costante e specifica.

In generale, si indirizza il paziente verso percorsi di attività fisica che non mettano in sofferenza le giunture (come ad esempio la corsa). Ideali le attività in acqua, il nuoto come prima scelta o il nordic walking, lo yoga, il pilates e le camminate, ma sempre con i calzari!

Dott.ssa
Anna Volpin

Biologa Nutrizionista

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